La Cina chiude a -8,46%, peggior perdita giornaliera dal 2007, e porta in negativo tutte le borse mondiali, Europa compresa. La nostra ipotesi di nuovi massimi per l'equity europa entro fine agosto-inizio settembre, per voi vedere un periodo di alta volatilità, sembra oramai sfumata (forse anticipata?!), tuttavia qualcosa in questo panico non ci convince. Se volessimo trovare delle scuse per vendere ne potremmo avere varie: Cina in bolla speculativa appena esplosa, mondo che non cresce come dovrebbe, commodity in caduta libera che creano deflazione a livello mondiale e quindi vanificano i Qe in giro per il mondo (buon riassunto in fig. 1, fonte Rbs).
Tuttavia cerchiamo per un attimo di essere freddi e guardare la casa che brucia non da dentro ma da fuori, ovvero cambiando punto di vista. 1) Partiamo dalle commodity che stanno sprofondando, petrolio compreso. Ciò sicuramente da e continuerà a dare problemi ad alcuni paesi produttori, Russia e medio oriente in primis, ma un crollo del petrolio è davvero negativo per l'economia mondiale?! NO! Crea sicuramente deflazione importata, ma aumenta il potere d'acquisto delle famiglie e delle imprese. 2) La svalutazione Cinese è davvero così negativa? Innanzitutto segnaliamo che la valuta Cinese non si sta in questi giorni svalutando, ma la vera domanda è: una valuta più debole è davvero così negativo per la Cina? Dai sacri libri di macro economia ci ricordiamo bene che una svalutazione crea competitività per il paese e non crisi. Vero è che se la Cina andasse paradossalmente addirittura in recessione, le cose cambierebbero, ma questa ipotesi ci pare per ora estrema. 3) Fed rialza i tassi quest'anno? Fino a poche settimane fa la probabilità di un rialzo dei tassi della Fed per il 2015 era molto alta, ma dopo le ultime minute e dopo quello che è successo ai mercati finanziari negli ultimi giorno, dubitiamo fortemente che la Fed rialzi quest'anno.Questi 3 macro trend non ci paiono quindi così negativi come il mercato ci vuole fare credere, tuttavia stiamo vivendo giorni da vera guerra modello 11 settembre, come mai? Probabilmente vero è che la maggior parte degli operatori ha lavorato troppo a leva e tutti nella stessa direzione: con tassi a zero, per cercare performance, il mondo finanziario intero si è buttato troppo sull'equity e quindi pro rischio. Quando poi i problemi arrivano e si rompono livelli tecnici e i Var aumentano eccessivamente, i fondi e le banche d'affari sono obbligati a chiudere i derivati long e si crea così auto alimentazione in negativo. A conferma di ciò tutte le nostre controparti bancarie ci hanno segnalato pochi flussi veri sul cash, ma molti flussi su opzioni e derivati in genere.
Quindi? La nostra impressione è che il mondo non sia cambiato nell'arco di due settimane e se non ci sarà davvero nei prossimi giorni un game changer (tipo un fallimento inatteso modello Lehman), probabilmente un primo bottom potrebbe non essere così lontano.
Cina a parte, ricordiamo che l'Europa non sta poi andando così male. Il primo semestre per le corporate Europee, a livello di Eps, è stato per la maggior parte delle società sopra alle attese e se guardiamo il Cesi (Citigroup Economic Surpise Index) dell'EuroZona, scopriamo che l'Indice creato da Citigroup sta ancora salendo segnalandoci così sorprese positive da parte dell'economia europea. Segnaliamo inoltre che i Pe per il 2016 sono intorno a 12, livello che non ci pare coerente con una bolla speculativa europea.
Siamo quindi vicino ad un bottom? Regola numero uno mai prendere il coltello mentre cade! Tuttavia oggi abbiamo visto sulla volatilità cose storiche.
Il Vix ha raggiunto eccessi che storicamente sono stati a posteriori delle buy opportunity, ma prima di chiamare veramente un minimo, bisognerà per forza di cose attendere delle conferme grafiche dai big index mondiali, che hanno attualmente violato importanti supporti di medio periodo.
Parlando di EuroStoxx 600, per esempio, bisognerà attendere la ricopertura del gap down e quindi una stabilizzazione al di sopra di quota 360. A proposito di Eurostoxx600 segnaliamo che un interessantissimo indicatore di ipervenduto (il CGDOOVER) incomincia a segnalarci minimi importanti all'orizzonte, ma vista l'attuale magnitudo dei mercati, meglio legarsi le mani ed attendere con calma più conferme prima di ipotizzare un rimbalzo degno di nota.
Redazione RC