Piano Bar di Virginio Frigieri
Quadro Tecnico del 9 Lug. 2015
Dopo il temporale Greco, e quello del Porto Rico di cui nessuno parla, è arrivato il ciclone Cina; nel frattempo dai dati del 1° trimestre 2015 emerge che il debito delle famiglie australiane in percentuale sul reddito, è salito al 155% che rappresenta il livello più alto di sempre e un bagno di sangue sul mercato immobiliare australiano appare quasi una certezza. L'Australia, come il Canada ha un'economia molto legata alle materie prime e con un dollaro forte è difficile immaginare un mercato delle Commodity in espansione che cresce. Grecia, Porto Rico, Cina etc etc.. sono tutti sintomi dello stesso problema: un debito troppo grande rispetto al suo costo di mantenimento. E poiché la lista di paesi che hanno questi problemi è lunghissima a cominciare dal Giappone, per proseguire con Grecia, Portogallo, Italia, Inghilterra, Francia, Spagna, Stati Uniti, Canada etc etc.. anche a voler mantenere una vision ottimistica è lecito temere il rischio di un innesco a catena che travolga con un formidabile effetto domino l'intero sistema; per chi fosse interessato ad un ripassino metto il link all'orologio del debito dell'Economist:
"L'orologio del Debito mondiale":http://www.economist.com/content/global_debt_clock
I dati che compaiono portando il mouse sul singolo paese non sono aggiornati in tempo reale, come il gran totale, ma rendono comunque l'idea della situazione.
Complice anche i problemi tecnici, ieri gli indici americani, hanno chiuso in deciso ribasso, salvo recuperare oggi sull'onda della ritrovata speranza che si possa in qualche modo chiudere la penosa vicenda greca senza rotture che sarebbero pericolose per l'intero sistema e i suoi equilibri geo-politici, ed anche sulle speranze (a mio avviso ingiustificate) che le misure governative dei Cinesi riescano ad arginare la frana che abbiamo visto in queste ultime settimane. A mio avviso il mercato cinese ha ampi spazi per scendere ancora… magari con meno veemenza di ieri.
Analisi Indici Azionari:
Il Dow e l'S&P500 hanno rotto entrambe la figura di ending-diagonal o wedge che dir si voglia ed hanno ritestato la trendline da sotto prima di iniziare un viaggio al ribasso che per ora è solamente nelle battute iniziale ma che dovrebbe accelerare nelle prossime sedute. Il potenziale ribassista sarebbe ampio, bisogna vedere una gamba ribassista più decisa che riporti gli indici sui livelli dell'autunno scorso per poter avere uno scenario decisamente ribassista.
Il Nasdaq Composite e il Nasdaq100 si stanno praticamente muovendo insieme; il Composite presenta un paio di gap ribassisti, (mentre il 100 uno soltanto), che potrebbero essere chiusi visto che siamo ancora nelle primissime battute però mai dire mai l'analyzer di gap da un livello di Setup di 4322,48 per il Nasdaq100 e 4895,67 per il Composite; sotto quei due livelli, l'analyzer comincerà a verificare se ci sono le condizioni per aprire una posizione short.coi relativi target come si vede nella figura sotto.
Rendimenti T-Bond:
Su alcuni giornali di ieri, si giustificava la decisa inversione di rotta del trentennale americano con i timori (che si fanno sempre più certezza) che, in considerazione delle varie situazioni di cui si parlava all'inizio (Grecia, Porto, Rico, Cina etc) la Yellen rinvierà con ogni probabilità il rialzo dei tassi all'anno prossimo, considerato anche l'impatto modesto che le migliaia di miliardi di dollari di stimoli usati finora, sono riusciti ad imprimere alla crescita dell'economia americana. Se invece ci basiamo solamente sul modello delle onde lasciando perdere le "news", possiamo tranquillamente affermare che questo calo era abbastanza prevedibile tanto che quasi un mese fa nel quadro tecnico del 15 giugno, scrivevo queste testuali parole:
"Sul trentennale americano, l'onda 5, che osservavamo la scorsa settimana appare ora completa ed evidente. Questa struttura d'onda ci conferma che la tendenza verso rendimenti più alti ora è maggiore. adesso dovremmo avere un ritracciamento del 38,2% che andrebbe giusto a ripercorrere l'intero specchio della precedente onda 4 e dopo (più o meno verso luglio inizierà una bella onda (3)."
Con un ritracciamento del 38,2% si arriverebbe a coprire tutto lo specchio della precedente onda 4 a 2,842%. Che ci arrivi o meno, la chiusura dei due gap precedenti ci darebbe il segnale che l'onda 3 è partita.
*Dollar Index: *
Lo sviluppo del modello d'onda si presta ancora a diverse interpretazioni; come indico sul grafico, con il minimo di maggio a 93,133 un ABC correttivo molto netto si è concluso. Questo minimo potrebbe essere il punto di inizio dell'onda (5)di cui le prime due onde sarebbero già concluse e quindi saremmo in piena onda 3, così come il medesimo minimo potrebbe essere solamente il minimo dell'onda A di 4 di cui ora sarebbe in formazione la B a cui seguirebbe un'ulteriore C da riportare il Dollaro in area 85-88. Quale che sia la giusta, nel breve, dovremmo vedere una gamba di rialzo sopra al massimo di onda 1.
Euro/Dollaro:
Uguale e rovesciata la situazione del cambio EUR/USD dove l'apice di onda C potrebbe esse la fine di onda (4) come potrebbe essere sola la A di un onda (4) di cui starebbe ora completando un B da cui dare inizio ad una C che porti il movimento correttivo almeno in zona 1,18 – 1,20. da seguire.
Oro e Argento:
Come si vede dal grafico il movimento che mi aspetto è disegnato in rosso, ma chiaramente se il discorso può reggere solo se il minimo di onda A cerchiata dello scorso novembre regge, diversamente tutto il modello risulterebbe invalidato.
L'argento è anch'esso molto vicino al minimo di 14, 42, anche se il minimo di dicembre e il minimo del 7 luglio non sono esattamente uguali; allora infatti il minimo fu toccato solo in intraday e si determinò immediatamente un reversal che portò la chiusura della stessa seduta poco sotto il massimo del giorno che rappresentò il massimo più alto dell'ultimo mese, mentre il 7 luglio ha visto una chiusura poco sopra il minimo della giornata e la seduta di ieri recuperare appena sopra la chiusura di ieri l'altro. Questo implica che è più difficile affermare che quel minimo è un minimo che terrà
in altra parole serve qualche conferma in più per potersi sbilanciare. Un primo segnale potrebbe essere una chiusura sopra 15,90. Tuttavia se all'analisi dei prezzi accostiamo quella dei tempi, allora vediamo che dal minimo di dicembre al massimo di gennaio sono trascorse 37 barre; dal massimo di gennaio al minimo di marzo 35, poi 48 per arrivare al massimo di maggio (11 per andare al massimo di aprile e di nuovo 37 dal massimo di aprile a quello di maggio). Infine dal massimo di maggio al minimo del 7 luglio di nuovo 36 barre. Quindi possiamo notare come i cicli dell'argento viaggiano con un battito cardiaco che oscilla tra 35 a 37 gg. E questo in parte ci conforta nella visione che l'argento sia in prossimità o abbia già fatto un minimo.
Alla prossima.