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GRECIA: ULTIMA SETTIMANA
Il governo greco ha tempo sino alla fine di questa settimana per approntare un piano di riforme credibili e ottenere in cambio i fondi necessari ad evitare una sua uscita dalla valuta unica. I rappresentanti dei paesi della zona euro, riuniti ieri in un vertice d'emergenza, hanno annunciato che domenica i leader dei 28 Paesi Ue s'incontreranno per decidere il futuro di Atene.
Tra le varie dichiarazioni spicca quella di Juncker il quale ha messo bene in chiaro di aver pronte misure d'emergenza in caso di fallimento dell'ultimo tentativo negoziale e di una conseguente Grexit.
Le mosse che Tsipras dovrà seguire sono abbastanza obbligate: intervento presso il parlamento Ue, accordo con ESM oggi stesso per richiedere un programma di assistenza finanziaria biennale, stesura di una prima lista di riforme che sarà definita nel dettaglio domani.
Se Commissione Ue, Fmi e Bce daranno l'ok, l'Eurogruppo s'incontrerà sabato per raccomandare l'apertura dei negoziati.
Intanto la Bce assicurerà alla banche elleniche, chiuse da lunedì della settimana scorsa e sull'orlo del collasso, il minimo di liquidità necessaria per restare a galla fino a domenica.
Sull'argomento è intervenuta anche la Merkel che non ha escluso un riscadenziamento dei prestiti ricevuti da Atene, ma ha definito impossibile un "haircut".
Quindi se la Grecia presenterà proposte soddisfacenti, traducendole subito in legge per convincere i creditori delle proprie intenzioni, potrebbe esserle garantito un aiuto finanziario a breve termine per superare le ingenti scadenze estive.

GRECIA: COLLOCAMENTO DA 1,25 MD
La settimana scorsa e prima della vittoria del 'no' al referendum, pur a banche chiuse, l'agenzia del debito greco, aveva annunciato per oggi un collocamento da 1,25 miliardi di euro di titoli a sei mesi. Scopo del collocamento era rifinanziare un'emissione in scadenza, definendo l'asta "un semplice rinnovo delle posizioni, in cui i detentori rinnovano la loro posizione invece di essere rimborsati".
Ricordiamo che la Grecia deve rimborsare 2 miliardi di carta a sei mesi il 10 luglio, data in cui dovrebbe avvenire il regolamento dell'emissione odierna.

CINA: TEMPESTA FINANZIARIA
Senza sosta la tempesta finanziaria in Cina. Nonostante i tentativi di contenimento da parte di Pechino e l'impegno della banca centrale cinese ad aumentare il proprio sostegno ai broker per sostenere i titoli i mercati finanziari continuano ad essere molto tormentati tanto che l'organismo di vigilanza sulla borsa ha definito la situazione come vero e proprio "panico". Come prima contromisura è stato chiesto ai principali azionisti e i manager delle società di acquistare le azioni per sostenere i prezzi.
Oltre 500 società quotate cinesi hanno annunciato oggi la sospensione dalle negoziazioni a Shanghai e Shenzen, portando il totale delle sospensioni a 1.300, il 45% del mercato.

GIAPPONE: DATI MACRO
Nel corso del mese di maggio in Giappone si è registrato un surplus delle partite correnti per l'undicesimo mese consecutivo. Le motivazioni sono da ricercarsi in particolare nella discesa dei prezzi del greggio che ha ridotto il deficit commerciale e ha aumentato la possibilità delle imprese di fare investimenti.
Il surplus delle partite correnti si è attestato a 1.880 miliardi di yen, oltre le attese che si fermavano a 1.540 miliardi di yen.

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