Piano Bar di Virginio Frigieri
Quadro Tecnico del 26 Lug. 2015
E' stata una settimana caratterizzata da flessioni generalizzate di indici, metalli, dollaro statunitense, rendimenti dei bond e ultimo ma non ultimo pure il petrolio… c'è odore di deflazione in giro e nonostante le insistenze dei banchieri centrali a stampare soldi dal nulla e di molti economisti, che continuano a vedere crescita e sviluppo dietro l'angolo, in realtà l'economia globale si sta indebolendo. può darsi che i cicli temporali concedano ancora qualche settimana di illusioni, ma gli indicatori di sentiment ribassista hanno raggiunto su molti strumenti dei minimi talmente bassi che le probabilità di essere in prossimità di un top sono alte.
Il Dow Jones si è avvicinato molto al minimo di onda 4 e se dovesse scendere sotto ci invaliderebbe il modello d'onda, ma non farebbe altro che confermare anticipando la vision ribassista che porterà a minimi decisamente più bassi.
l'S&P500 è ancora ben sopra il minimo di onda4 a 2.044,02, ma se cederà il Dow è molto probabile che l'S&P500 cercherà di allinearsi raggiungendo rapidamente il Dow al ribasso.
Il Nasdaq presenta già i requisiti minimi per considerare conclusa l'onda 5 e se fosse cosi dovrà scendere rapidamente per testare e rompere il minimo di onda 4. La possibilità alternativa è che il declino di questa settimana sia solo l'onda ii di cinque movimenti che andranno a formare un massimo di onda 5 più in alto di dove l'abbiamo posizionata ora.
Rendimenti dei T-Bond
Seppure di poco la settimana si è conclusa con un minimo inferiore a quello di onda A e questo rende i requisiti minimi per la conclusione di onda C già rispettati, tuttavia non possiamo escludere che il test della trendline verde generi un rimbalzo seguito da una ripresa del declino che vada sotto la trendline verde a spazzolare l'intera area dell'onda 4 precedente.
EUR/USD e Dollar Index:
L'euro ha iniziato un movimento in contro trend dal minimo di marzo a 1,0462 ed ha due opzioni principali: riprendere la strada del declino con una ulteriore gamba ribassista che porti i prezzi ben al di sotto di 1,04 , oppure che i prezzi, rotto il triangolo che imprigiona la congestione, scendono si, ma raggiunta l'area di 1,04 sentano il supporto e si formi in pratica un doppio minimo che aprirebbe la strada a cinque onde rialziste con un target approssimativo in area 1,14-1,15.
Il Dollar Index ha le stesse opzioni dell'euro, ma in direzione opposta. Il rally in contro trend iniziato a marzo ha portato le quotazioni al minimo di maggio a 93,133; ora se avrà la forza di rompere il massimo precedente di 100,390 allora potremo avere cinque onde rialziste che portano le quotazioni decisamente oltre quota 100. Se al contrario la resistenza di 100,39 dovesse risultare troppo forte per essere superata, allora potremmo avere un doppio massimo che darebbe il LA ad una nuova ondata ribassista. Questo avvalorerebbe l'alternativa di di onda A anziché onda (4) come mostrato sul grafico.
Oro e Argento:
Questo mese di luglio è stato decisamente un mese nero per l'intero comparto dei preziosi che vede il Platino ben sotto i 1000$ il palladio sceso addirittura sotto i 600$ prima di rimbalzare in area 610-620$ e l'argento tornato al test dei 14,50 di inizio dicembre. L'oro lo vediamo nel grafico sopra ha rotto una serie di supporti importanti che si collocavano tra i 1.100 e i 1.150 per arrivare a testare quota 1.077 in intraday venerdì scorso. A ennesima dimostrazione di come spesso i mercati si muovano in direzione opposta al sentiment comune dei risparmiatori, ricordo qua che quando l'oro a settembre del 2011 stava sfiorando i 1.900$, un sondaggio di Gallup riportava la convinzione della stragrande maggioranza del pubblico che riteneva che l'oro fosse il migliore investimento a lungo termine possibile e fior di analisti si sperticavano su target stellari che andavano dai 3.000 finanche ai 5.000$/onz. Se poi si vanno a vedere i grafici, dopo tre/quattro giorni l'oro segnò il suo massimo ed iniziò la sua discesa che ancora non è terminata. Da allora vado dicendo che la discesa dell'oro terminerà solo sotto quota 1.000 in una area che sta tra i 700$ e i 900$ dove si colloca l'onda 4 cerchiata precedente ed è in quell'area che riprenderei ad incrementare la mia posizione di oro fisico. Ma a inizio novembre quando il DSI toccò i suoi minimi quasi "trentennali" e il modello d'onda suggeriva la conclusione di onda A cerchiata, suggerii ai lettori di provare a sfruttare l'onda B cerchiata per comprare un pò di carta (ETF) con l'obiettivo di portare a casa un profit di 130-150$ da usare come "ulteriore sconto" nel riacquisto di oro fisico quando fosse giunto il momento. Il guaio è che il modello non è affatto negato e quindi non fosse altro che per un mero principio di coerenza, mi vedo costretto dalla "disciplina" mantenere quella posizione in ETF stando pronto ad incrementare. Nei cosi detti "Flat espansi" e "flat espansi invertiti" (pag.46-47 della bibbia) le onde B terminano oltre il livello di partenza di onda A, per cui sono costretto ad aspettare con pazienza l'onda C e il target sopra 1307.
Una altro segnale che mi conforta è leggere molte previsioni di un ulteriore calo del 25% nelle quotazioni… insomma siamo nelle stessa situazione psicologica di settembre 2011, ma al contrario.
Il segnale che avvallerebbe la nostra ipotesi sarebbe il ritorno sopra il minimo di onda A cerchiata a 1.130,91 ; per cui acquisterò ETF (Isin DE000A1EK0G3) long su oro senza leva al raggiungimento di 1135$. Sotto mostro una figura analoga all'attuale, ma sul grafico del Dow Jones nel 1973. In quello stesso anno la stessa figura la tracciò anche l'oro, ma la mia serie storica sull'oro non va tanto indietro per cui metto questa…
La situazione sull'argento è uguale ma per l'argento aspetterei il ritorno a 15,30 prima di acquistare un ETF fratello del precedente (Isin DE000A1EK0J7).
Su Platino e palladio la struttura d'onda è diversa e per ora non mi esprimo.
alla prossima.