SIAMO ENTRATI SU...e considerazioni.


Terza giornata consecutiva di rialzi sui mercati internazionali che nei giorni scorsi scommettevano sulla felice risoluzione della crisi del debito greco.
Noi non sappiamo se questa sia una risoluzione definitiva, anzi i dubbi persisteranno nel futuro viste le dichiarazioni, da ambo le parti, uscite a margine della riunione fiume dell'Eurogruppo con le condizioni poste da quest'ultimo ed accettate a malincuore dal governo Tsipras che ha preferito dire la parola fine alle estenuanti negoziazioni.
Quindi iniziamo la disamina proprio da questo punto.

Il risultato ha indebolito il premier Tsipras e la sua maggioranza con l'opposizione che preme per un probabile cambio di governo in favore di un esecutivo di unità nazionale guidato dal numero uno di To Potami Stavros Theodorakis.
Il famoso (si fa per dire) ex-ministro delle Finanze greco, Varoufakis sottolineando il fatto di "non dover più sostenere l'incredibile pressione di negoziare per una posizione che trovo difficile da difendere", attacca in primis la Germania che secondo la sua opinione ha completamente soggiogato l'Eurogruppo per avere, nei confronti della Grecia, un comportamento nella gestione delle trattative di stampo "terroristico" decidendo, de facto, la vita o la morte del popolo greco ma anche di determinare la vita degli altri popoli europei.
Nel suo farneticare possiamo dire che, nella forma può avere senz'altro ragione, ma nella sostanza i debiti contratti devono essere pagati e ciò, da che mondo è mondo, impone sacrifici più o meno severi in base alla quantità del debito in rapporto alla capacità di generare surplus economico nel tempo a disposizione e questo può avvenire solo avviando profonde riforme nel Paese anche andando a modificare parzialmente lo stile di vita del popolo.

A tal proposito l'intesa si basa sulle seguenti condizioni:
Il programma di aiuti inizia con il fondo salva-Stati Esm che erogherà 86 miliardi in cambio di un fondo in cui far confluire 52 miliardi di asset greci "da privatizzare per realizzare profitti, abbattere il debito e ricapitalizzare le banche", ma solo se le riforme richieste (Iva, pensioni, Istituto nazionale di statistica, codice di procedura civile e recepimento della direttiva comunitaria sul nuovo sistema europeo di salvataggio delle banche in caso di fallimento) verranno adottate entro mercoledi prossimo (molto probabile uno slittamento dei termini), inoltre l'Eurogruppo ha disposto l'allungamento dei tempi del pagamento del debito solo dopo l'approvazione delle riforme da parte del governo greco che deve anche "intraprendere sul mercato del lavoro revisioni rigorose e di modernizzazione della contrattazione collettiva" e "in linea con la rilevante direttiva Ue la pratica dei licenziamenti collettivi, seguendo il calendario e l'approccio concordato con le istituzioni".
Infine in queste ore i ministri finanziari dell'Eurogruppo stanno discutendo di un prestito ponte per fornire subito liquidità alla Grecia, che il 20 luglio deve rimborsare 3,5 miliardi alla Bce: sul tavolo ci sono 7 miliardi subito e altri 5 miliardi per la metà di agosto.

Quindi lo scoglio primario ora è far approvare al governo ellenico il piano di riforme entro mercoledi………….ce la faranno ???

Passiamo ora a dare uno sguardo ai mercati europei che in chiusura fanno registrare performance positive tra il + 2,00% ed il + 1,00%. Nei piani alti troviamo il CAC40 e l'EOE olandese e l'EUROSTOXX50, nei piani intermedi troviamo l'IBEX spagnolo e il DAX, nei piani inferiori lo SMI svizzero e fanalino di coda il nostro FTSE-MIB. Per quanto riguarda gli indici USA anche qui notiamo performance positive per un + 1,50% per il Nasdaq100 e per un + 1,00% per DOW e S&P500.

Infine uno sguardo al nostro Portafoglio azionario dove, anche se oramai è acqua passata, cresce sempre più il rammarico per gli STOP presi martedi scorso per poi vedere gli stessi, oggi, veleggiare verso i massimi precedenti (De Longhi e Luxottica su tutti). Non rimane che consolarci con ASTALDI e la new entry del Nasdaq:

ALEXION PHARMA (US0153511094) A 193,80 $.

LA REDAZIONE.

(articolo di Sandro Mancini)