L'edizione di quest'anno a metà giugno – organizzata dalla luganese Lantern Research del vulcanico Riccardo Esposito (con un passato in Akros e Deutsche) che ha il merito di aver corroborato la oltremodo chiusa piazza ticinese con iniziative di peso che hanno richiamato personaggi come Stiglitz, Salvatore o Trichet – è stata dedicata allo shipping – anche per il legame storico tra Ticino e Genova – e quindi anche la presenza ne ha risentito negativamente, trattandosi di un settore certo fondamentale per tutta l'economia ma pur sempre di nicchia.
Comunque la manifestazione attira sempre più gente e la metà circa viene dall'Italia, inoltre si inserisce nell'intenzione di lanciare il settore del trading fisico delle materie prime nel Cantone di lingua italiana (fanalino di coda nella Confederazione).
Migliavacca per Moody's ha fornito un panorama complessivo delle commodities non incoraggiante in quanto l'anno in corso si preannuncia debole in generale con utili in discesa per le società (le maggiori saranno quelle che meglio resisteranno alla congiuntura e difatti i rating sono quasi tutti invariati) costrette sempre più a tagliare i costi anche d'investimento e ad una gestione della liquidità più attenta. Negatività generalizzata per tutti, con particolare accentuazione per rame (pesa il ciclo cinese), nickel, alluminio e ferro (qui gioca invece la produzione eccessiva). Uniche note (relativamente) positive sono zinco e piombo.
Per quanto riguarda l'oro, da segnalare che si consolida il sorpasso della Cina sull'India come utilizzatore. La produzione è calante dal 2012, nel 2015 il prezzo è previsto aggirarsi attorno ai 1.200 $ per oncia, un livello interessante e su cui Schroder (che ha lanciato un fondo dedicato alle materie prime) scommette per il medio termine. Secondo la casa d'investimenti il livello decisamente sacrificato delle commodities potrebbe sondare i livelli di bottom e si muoverebbero in una fase correttiva di una rialzista di durata pluridecennale (in media 40/50 anni e iniziato pochi anni fa) nella quale questa attività è adusa muoversi.
In un'ottica di diversificazione e quindi anche del MPT di Markowitz ma soprattutto sul fatto che si preparano cicli economici più inflattivi e in queste fasi le commodities stracciano tutti gli altri investimenti con rendimenti del 21,3%, contro il 5,3% per le azioni e il 6,3% per le obbligazioni.
Caratterizzante l'evento dei 2 giorni un effervescente dibattito tra gli armatori liguri Lorenzo Banchero e Stefano Messina.