Focus notizie


GRECIA: SIAMO AL D-DAY
La proposta di accordo inoltrata ieri da Tsipras a Ue, Bce e Fmi "è una buona base per andare avanti". Il premier Alexis Tsipras, dopo aver riunito il Consiglio dei ministri ellenico, infatti, ha anticipato ad Angela Merkel, Francois Hollande e Jean-Claude Juncker il piano che metterà oggi sul tavolo dei big. Le parole del capo dello staff sono una ventata d'ottimismo ma la cautela, in vista di una giornata cruciale per la Grecia e la zona euro, è d'obbligo.
Dopo quattro mesi di infruttuoso negoziato e ad appena una settimana dal termine dell'attuale piano di assistenza finanziaria l'Eurogruppo, anticipato alle 12,30 dalle 15, e il vertice straordinario dei capi di governo della zona euro (previsto alle 19) effettueranno l'ultimo tentativo di trovare un'intesa con il governo ellenico sulle riforme da attuare per sbloccare i fondi necessari ad evitare il default di Atene e una sua probabile uscita dalla valuta unica. Secondo quanto trapela alla vigilia del summit, Atene sarebbe pronta ad adottare misure fiscali (tagli e tasse) permanenti pari al 2% del Pil mentre i creditori chiederebbero misure per il 2,5%. Lo 0,5% mancante verrebbe coperto da altri «provvedimenti amministrativi». L'Iva verrebbe lasciata mantenuta alle attuali aliquote del 6,5%, del 13% e del 23 %, ma aumenterebbero alcune imposte sugli alimenti e sugli alberghi. Atene sarebbe anche pronta a mantenere la controversa tassa sugli immobili, l'Enfia, che si era impegnata ad abolire quest'anno. Nei piani che il premier Alexis Tsipras esporrà sul tavolo dell'Eurosummit ci sarebbe anche lo stop ai prepensionamenti a partire dal primo gennaio 2016. Aumento della «tassa di solidarietà» per le persone che guadagnano più di 30.000 euro l'anno e per le società che hanno utili superiori ai 500.000 euro.
In mancanza di una proposta credibile da parte greca, hanno spiegato alcune fonti venerdì, l'odierno Eurogruppo sarà dedicato a gestire le conseguenze di un'insolvenza greca.

BANCHE GRECIA
Prosegue intanto e senza sosta la massiccia fuoriuscita di depositi dagli istituti bancari ellenici in corso già da diversi giorni.
Impauriti dal rischio di un ritorno alla dracma e dell'imposizione di controlli sulla circolazione dei capitali, i greci hanno prelevato nel corso della scorsa settimana circa 4 miliardi e prenotato per la giornata di oggi ritiri per 1 miliardo di euro, minando la sempre più incerta tenuta del sistema.
Per far fronte a questa emergenza il direttivo Bce in mattinata rivaluterà se alzare ulteriormente il tetto ai fondi di emergenza Ela, unico appiglio che al momento tiene a galla il settore bancario.
Lo stesso governatore centrale greco venerdì ha avvertito i banchieri di prepararsi a un martedì difficile in assenza di un accordo oggi.

ANCHE SUI BTP ALEGGIA L'EFFETTO GRECIA
L'evoluzione della vicenda greca è destinata a condizionare l'intero mercato obbligazionario.
L'effetto si nè avvertito già nel corso della giornata di Venerdì seduta in cui l'incertezza relativa alla situazione di Atene ha spinto lo spread fino a 159 punti base.
Intanto si comincia a respirare aria di aste di fine mese. A mercati chiusi arriveranno i dettagli dell'offerta degli Btp indicizzati che verranno offerti giovedì 25, mentre domani arriverà la comunicazione su Bot e Ctz, in asta il 26.
In ogni caso per avere il dettaglio su tipologie e quantitativi dei medio-lunghi (che verranno posti in asta martedì 30 giugno) si dovrà aspettare giovedì.

Non accontentarti solo degli articoli Free!

Registrati gratuitamente e avrai accesso senza limitazioni ai servizi premium per 7 giorni!

Gli ultimi articoli di Redazione Rischio Contenuto