Brutta giornata ieri per i listini europei, USA ed italiano, non tanto per le percentuali negative che hanno fatto registrare, peraltro recuperate di un terzo in chiusura, quanto per il quadro generale della crisi greca. Come sempre abbiamo scritto su queste colonne, la non direzionalità e la volatilità intraday la fà da padrona e senza che si arrivi ad una vera soluzione del problema, infatti i mercati oscillano enormemente solo per l'uscita di dichiarazioni, che nel giro di poco tempo vengono puntualmente smentite o corrette, da parte di esponenti dell'Eurogruppo, autorevoli o meno; di governanti o sottosegretari politici europei; di ministri o semplici politici greci. Capite bene che con questa ridda di notizie è impossibile operare sui mercati, se non in modalità "scalping".
Ma qualcosa sembra stia cambiando per la risoluzione della crisi greca, in quanto si stanno avvicinando sempre più (a fine giugno 2015) scadenze di diverse tranche di debito dalle quali una di oltre 2 mld. , mentre entro fine luglio, scadono altre tranche di debito, tra le quali una da 2 mld. all' European Investment Bank e una di oltre 3 mld. alla European Central Bank; infine ad agosto una tranche da oltre 3 mld. sempre da versare alla BCE.
Al punto al quale ci troviamo oggi, sembra difficile applicare il politichese tra le varie parti contendenti, i debiti devono essere onorati o riscadenzati, quindi o la Grecia acconsente in toto o in larga parte alle richieste dell'Eurogruppo (1% dell'avanzo primario e tagli a pensioni e stipendi) o sembra inevitabile una fuoriuscita del Paese dall'area Euro (cosa che i tedeschi chiedono a gran voce).
Nel frattempo i negoziatori dell' FMI hanno lasciato il tavolo delle trattative rientrando negli Stati Uniti, semplice mossa strategica o si sono sentiti presi in giro dall'atteggiamento scorretto dei negoziatori greci ?? Staremo a vedere nei prossimi giorni.
Ritornando a parlare dei mercati internazionali, notiamo che ieri sera in chiusura l'indice con la peggior performance è stato l'EOE olandese a 477,76 con – 1,47%, a seguire l'EUROSTOXX50 a 3502,77 con – 1,40% e il CAC40 a 4901,19 con – 1,40%, poi lo SMI con 9026,40 a – 1,31 % e il FTSE-MIB a 22877,81 con – 1,27%, infine il DAX a 11196,49 con – 1,20% e l'IBEX a 11023,3 con – 1,19%.
In scia alla negatività europea anche gli indici USA hanno lasciato sul parterre un po' meno del punto percentuale e precisamente il DOW ha chiuso a 17898,84 con – 0,78%, l'S&P500 a 2094,11 con – 0,70 % ed infine il Nasdaq100 a 4453,79 con – 0,78%.
Per concludere uno sguardo al nostro Portafoglio azionario. Come scrivevamo in precedenza, in questa fase di mercato dove operare in ottica daily è praticamente impossibile, da tempo abbiamo optato per ridurre al minimo indispensabile i segnali di BUY e gestendo alla meglio con gli STOP i titoli rimasti in portafogli. Quindi abbiamo registrato nella giornata di ieri ben 3 vendite, delle quali 2 in profit, con la rimanente posizione sui seguenti titoli:
– I.M.A. (IT0001049623) A 43,42.
– INTERPUMP (IT0001078911) A 14,39.
– KUDELSKI (KUD.SW) (CH0012268360) A 13,40 CHF.
LA REDAZIONE.