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GRECIA: SITUAZIONE MOLTO CRITICA
La posizione finanziaria finanziaria della Grecia assume toni sempre più critici: Atene, infatti, è ancora in attesa dell'ok all'esborso dei fondi da Ue e Fmi, necessari per fronteggiare le imminenti scadenze.
A quanto ribadito da Schaeuble e Dijsslbloem, gli aiuti verranno versati solo successivamente al riconoscimento del rispetto degli accordi da parte dei creditori internazionali con cui la Grecia inizierà i colloqui tecnici.
Atene, che a marzo deve rimborsare 1,5 miliardi a Fondo, sarebbe pronta a prelevare poco più di 500 milioni di euro dal fondo nazionale per le ricapitalizzazioni bancarie, mentre stamane l'agenzia del debito greco mette sul piatto titoli a tre mesi per un miliardo di euro, scadenza assegnata il mese scorso al tasso di 2,5%.

Ieri sera da Bruges Pier Carlo Padoan (sopra in foto) si è detto sicuro che Atene non lascerà la zona euro, eventualità che costituirebbe comunque un pericoloso precedente, visto che dimostrerebbe che l'adesione all'unione monetaria non è irreversibile.

SECONDA GIORNATA BOND EURO
Seconda giornata di attività di acquisto di titoli di Stato delle banche centrali dell'Eurosistema sul secondario.
Il rendimento del decennale italiano è sceso fino a 1,21% e parallelamente il tasso del trentennale ha toccato il livello più basso di sempre a 2,14%, mentre i rendimenti della curva tedesca sono in negativo fino alla scadenza 2022.
Ieri Coeure ha rivelato che lunedì Bce e banche centrali hanno acquistato titoli pubblici per 3,2 miliardi. Altri spunti al potrebbero arrivare da Francoforte, dove in mattinata sono previsti una serie di interventi di esponenti del consiglio Bce, Draghi in testa.

DATI MACRO CINA
Produzione industriale cinese di febbraio deludente rispetto alle aspettative: il dato infatti registra un rialzo tendenziale del 6,8% contro stime per un più 7,8%. Più basso delle attese anche il rialzo delle vendite al dettaglio, sempre a febbraio, al ritmo annuo di 10,7% contro stime per un 11,7%.

DATI MACRO GIAPPONE
Superiori alle attese gli ordini di macchinari giapponesi di gennaio: i dati evidenziano dunque un calo congiunturale dell'1,7% contro un'attesa di -4,1%, e un rialzo dell'1,9% su anno a fronte di stime per un calo dell'1,0%.

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