EURUSD (PC: 1,0911)
Major Trend: l’impostazione dominante rimane stabilmente al ribasso. Lo sfasamento tra la politica monetaria della Fed – in via di progressiva normalizzazione, ancorché ancora molto espansiva – e della Bce – in espansione fino al marzo 2017, con tassi di interesse schiacciati sullo zero – mantiene un quadro a favore del dollaro Usa, a maggior ragione contro l’euro che rimane tra le divise più deboli del sistema. Graficamente il cambio è indirizzato al test della parità, ma nel corso del 2016 sono possibili discese anche verso area 0,9500-0,9600. Tale ipotesi dovrebbe essere accantonata nell’eventualità di risalite del cambio al di sopra dei picchi di fine agosto 2015 a 1,1715.
Medium Trend: da metà marzo si è assistito ad una lateralizzazione al di sopra dei minimi di periodo in area 1,0455/0540 ed al di sotto di 1,1500/1715. Dove trattarsi di una pausa distributiva, dopo il tracollo dai picchi del maggio 2014 a ridosso di 1,4000. All’interno di tale trading-range una zona spartiacque è individuabile in area 1,1060-1,1200.
Minor Trend: la risalita dai minimi del 3 dicembre a 1,0540 si è finora arrestata al di sotto di 1,1060. Il tono si indebolirebbe nuovamente su ridiscese al di sotto del supporto a 1,0800 e le pressioni ribassiste riprenderebbero sotto 1,0700; al superamento di 1,1060 (prematuro) possibili strappi verso la forte resistenza a 1,1200, dove dovrebbero comunque prevalere i realizzi.
USDJPY (PC: 120,58)
Major Trend: l’impostazione dominante rimane stabilmente al rialzo. Lo sfasamento tra la politica monetaria della Fed – in via di progressiva normalizzazione, ancorché ancora molto espansiva – e della Banca del Giappone – in espansione da fine 2012 per volontà del Governo Abe, con tassi di interesse schiacciati sullo zero – mantiene un quadro a favore del dollaro Usa. Da fine 2011 il cambio si è apprezzato dai minimi a ridosso di 75,30 al picco del giugno 2015 a ridosso di 126. Nei mesi seguenti il cambio è ridisceso fino a 116 a fine agosto, per poi stabilizzarsi tra 118 e 124. Al di sopra di 124 riprenderebbero gli acquisti con obiettivo 126 e quindi nuovi massimi. Tale ipotesi dovrebbe essere accantonata nell’eventualità di ridiscese del cambio al di sotto del supporto critico in area 115-116.
Medium Trend: da inizio settembre è assistito ad una lateralizzazione al di sopra dei minimi di periodo in area 116-118 ed al di sotto di 124, con livello intermedio a ridosso di 120. Dovrebbe trattarsi di una pausa di riaccumulazione, che dovrebbe quindi preludere ad una ripresa del major up-trend (segnale sopra 126). Rinnovata debolezza sotto 118, per un nuovo test dei minimi a 116.
Minor Trend: nelle ultime settimane il tono rimane debole, col cambio in discesa da quota 124 verso 120; al di sotto di 120 la discesa potrebbe continuare verso 119,25 e quindi 118. Il tono migliorerebbe al di sopra di 122,35 (prematuro), con obiettivo 124.
EURGBP (PC: 0,7361)
Major Trend: l’impostazione dominante rimane stabilmente al ribasso, con la sterlina inglese favorita da un differenziale di rendimento – ancorché modesto – a proprio favore. Rispetto ai livelli di fine 2008 la sterlina si è apprezzata di un 40% circa contro euro, col cambio passato da 0,9800 a 0,6935. Negli ultimi mesi si è assistito ad una fase di lateralizzazione al di sopra dei minimi di luglio a 0,6935 ed al di sotto dei picchi di metà ottobre a ridosso di 0,7500. Dovrebbe trattarsi di una pausa distributiva, che dovrebbe quindi preludere ad una ripresa delle vendite, ma non si possono escludere movimenti errativi per diversi mesi a venire. Finché il cross staziona al di sotto di 0,7500-0,7600 non emergono comunque segnali significativi di risalita. Le vendite riprenderebbero sotto 0,6935-0,7000, con obiettivo 0,6800 ed estensioni verso 0,6500. Tale ipotesi dovrebbe essere accantonata nell’eventualità di risalite del cambio al di sopra della resistenza critica in area 0,8000-0,8100.
Medium Trend: da inizio marzo si assistito ad una lateralizzazione del cambio al di sopra dei minimi di periodo a 0,6935 ed al di sotto di 0,7500, con livello intermedio a ridosso di 0,7200. Dovrebbe trattarsi di una pausa distributiva, che dovrebbe quindi preludere ad una ripresa del major down-trend (segnale sotto 0,6935). Spunti di risalita solo sopra 0,7500, con obiettivo 0,7755.
Minor Trend: da metà novembre il cross è in fase di risalita, dai minimi a ridosso di 0,700 verso 0,7420; per conservare un tono positivo il cambio deve mantenersi sopra 0,7200 (supporto intermedio a 0,7300). Al superamento di 0,7415 obiettivo il test della forte resistenza a 0,7500.
EURCHF (PC 1,0807)
Major trend: negli ultimi mesi il cross si è mosso lateralmente tra 1,0150 e 1,1050, con volatilità in progressiva diminuzione dopo il collasso del cambio avvenuto nella mattinata del 15 gennaio 2015 a seguito della rimozione del cap ad 1,2000 e conseguente caduta libera fino a toccare un minimo a ridosso di 0,8500. La Banca Nazionale Svizzera ha portato in negativo i rendimenti (per avere un tasso positivo sui governativi occorre acquistare scadenze superiori ai 12 anni!), in modo da scoraggiare acquisti di franchi svizzeri e conseguenti apprezzamenti del cambio, considerati negativamente per l'economia del Paese. Graficamente appare probabile la prosecuzione del movimento laterale in atto, all'interno del trading range con estremi 1,0700 - 1,1000. Investimenti in franchi svizzeri appaiono poco interessanti stante la remunerazione negativa dei titoli espressi in CHF e la bassa probabilità di sostanziali apprezzamenti della divisa elvetica nei mesi a venire.
Medium trend: prosegue la tendenza al consolidamento della volatilità, col cross in range tra 1,0750 e 1,0945 e livello di equilibrio a ridosso di 1,0850. Movimenti direzionali marcati per le settimane a venire rimangono poco probabili.
Minor Trend: il movimento di risalita dai minimi del 18 dicembre a 1,0756 ha riportato il cross a ridosso di 1,0850 nelle ultime sedute, al centro del canale laterale in cui si è mosso nell'ultimo trimestre. Rinnovata debolezza al di sotto di 1,0800, con obiettivo i minimi di metà dicembre a 1,0756 ee quindi 1,0700. Spunti positivi al superamento di 1,0850, con obiettivo area 1,0900-1,0945, dove dovrebbero comunque prevalere le prese di beneficio. La scarsa volatilità rende il cross poco interessante in ottica trading.
EURAUD (PC: 1,4973)
Major Trend: dai minimi dell'agosto 2012 a ridosso di 1,1570, in linea col rasserenamento sui debiti sovrani periferici dell'area euro grazie all'interventismo della BCE di Mario Draghi, il cross ha messo a segno un rialzo sostenuto, esauritosi nel picco dell'agosto 2015 a 1,6615. Si è quindi sviluppato un movimento correttivo, fino ad un minimo a ridosso di 1,4350 ad inizio dicembre. Il cambio è poi rimbalzato verso area 1,5000-1,5350. Il trend dominante rialzista appare in fase di esaurimento, come confermato dal miglioramento dell'"aussie" nell'ultimo quadrimestre anche contro una divisa forte come il dollaro Usa. Ciò sembra confermare il rasserenamento dopo le forti tensioni estive legate al crash della Borsa Cinese, la cui economia è tra i principali importatori di materie prime dall'Australia. Nei confronti dell'euro il dollaro australiano dovrebbe poi beneficiare dall'implementazione del programma di easing quantitativo da parte della BCE e dai conseguenti rendimenti nulli o addirittura negativi nell'area euro. Investitori a caccia di flussi cedolari potrebbero quindi prendere in considerazione obbligazioni in dollari australiani, anche se la volatilità elevata del cambio suggerisce comunque prudenza. Nei prossimi mesi sono possibili ulteriori discese del cross verso i minimi di inizio dicembre a 1,4350 e quindi a testare il minimo dell'anno, toccato a fine aprile, a ridosso di 1,3675.
Medium Trend: il trend dell'ultimo quadrimestre rimane stabilmente al ribasso e la discesa potrebbe proseguire nelle settimane a venire verso i minimi di inizio dicembre a ridosso di 1,4350, sotto cui la discesa potrebbe estendersi al test dei minimi di fine aprile a ridosso di 1,3675, dove dovrebbero prevalere nuovamente gli acquisti. Spunti positivi solo al superamento di area 1,5500-1,5600 (prematuro), con obiettivo 1,6000.
Minor Trend: il rimbalzo in essere dai minimi di inizio dicembre a ridosso di 1,4350 si è esaurito l'11 dicembre a ridosso di 1,5350 e sta dando segnali di probabile esaurimento. Sono possibili ridiscese verso 1,4750 e quindi a ritestare i minimi a 1,4350. Spunti positivi solo sopra 1,5350 (prematuro), per un test di area 1,5500-1,5600.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)