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Veneto Banca : prezzo di recesso prevedibile,ma allucinante


Abbiamo un debito di gratitudine nei confronti di Veneto Banca. Gli amici che ci seguono dal 1996 sanno che avevamo puntato sull'azione duramente (allora si chiamava Banca Popolare di Asolo e Montebelluna) e che avevamo accompagnato la sua rapida ascesa fino a circa il 2006,anno di liquidazione dell'investimento..

L'acquisto delle azioni di Banca Pop Asolo e Montebelluna era avvenuto, al pari delle azioni di altre banche popolari come la Piacenza etc,in quanto queste banche venivano offerte ai soci (spesso solo ai correntisti) a prezzi a fortissimo sconto (anche il 30% in meno)rispetto al valore patrimoniale.Un confronto che diventava allettantissimo se comparato con le banche quotate che passavano di mano a 3 volte i mezzi propri.
Ed offrivano buoni dividendi (allora….).

Per dieci anni esatti abbiamo cavalcato nel portafoglio a scarso rischio queste azioni,specialmente Veneto Banca. Ma tra il 2005 ed il 2007 la situazione divenne assurda,come prontamente segnalato dal lombardreport.com.. Le banche non quotate erano giunte a mostrare un rapporto C/MP superiore all'unita',spesso vicino a quota 2 mentre le banche quotate , avevano limato gli eccessi e quotavano su livelli inferiori. alle non quotate,pur essendo molto,molto piu' liquide. Ovvia la conseguente mossa di liquidare nel 2006/2007 tutta la partecipazione del lombardreport.om nelle banche non quotate.

La situazione do sopravvalutazione delle non quotate si aggravo' tra il 2008 ed il 2014 perché le banche non quotate vollero mantenere inalterata la quotazione delle azioni nonostante il gravissimo crac del settore bancario in borsa,con quotazioni che sfioravano rapporti di 0,30-0,40 sui mezzi propri.
E' totalmente mancata la percezione di questa assurdita'. Nei CdA delle banche non si ebbe il coraggio di tagliare drasticamente tale quotazione. Veneto Banca,liquidate dal lombardreport.com nel 2006/2007 attorno a 35-36 euro avevano ad esempio superato quota 40 euro. Ma quando si cercava di vendere iniziavano i drammi. Mancavano gli acquirenti .
Aggiungete le sfortunate operazioni di finanziamento effettuate da parecchie banche nei confronti di clienti rivelatisi insolvibili e comprenderete il conseguente crac delle azioni.Almeno a livello teorico,nominale, perché nessuno riusciva a vendere
L'aumento di capitale previsto da Veneto Banca appesantira' ancor piu' le azioni( ogni aumento è malvisto in borsa come testimoniato dalla flessione di Bonifiche Ferraresi e Fiera di Milano in questi giorni in cui stanno aumentando il capitale). Ed inoltre le difficolta' incontrate nella vendita di Banca Intermobiliare aggravano la situazione.
Mi sembra crudele ricordare che su queste colonne dieci anni fa imploravamo il vertice di Veneto Banca di effettuare una drastica modifica nel prezzo di sottoscrizione delle azioni di Banca Intermobiliare(richiesta da me fatta anche all'assemblea di Banca Intermobiliare),una mossa che consigliai personalmente anche al dr. Consoli, Se fosse stata effettuata Banca Intermobiliare potrebbe ora contare su un ricco patrimonio e sarebbe concupita da tutto il mondo bancario nazionale ed internazionale.Ma non serve ricordare gli errori fatti.
Ora rimane la realta' dura dei soci. Ci chiederanno se conviene sfruttare il diritto di recesso fissato ieri a 7,3 euro per azione..Diritto pero' eercitabile con successo solo se i fondi propri potranno sopportarlo. Molto dipendera' anche dalle caratteristiche dell'aumento di capitale. e dal prezzo di emissione delle nuove azioni. Torneremo percio' sull'argomento quando questi dettagli saranno noti.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)