La manovra economica 2016 disegnata dal governo presenta diversi lati positivi ma inevitabilmente alcune incognite. Senz'altro l'impostazione espansiva della manovra è meritoria, ne sembrano fondate le critiche sul fatto che il grosso della copertura sia a debito. O facciamo una manovra espansiva o non la facciamo.
I lettori però non temano, non li annoieremo con l'analisi dei punti, dei pro e dei contro, già abbondantemente trattati da giornali e TG. Nemmeno la querelle del confronto con le autorità Bruxelles ci sembra possa suscitare troppo interesse: alla fin fine l'Europa non sembrerebbe avere la forza politica per bocciare la manovra italiana.
No il problema è di natura contingente: se il clima di fiducia in Italia non sarà ristabilito gli effetti della manovra saranno modesti. D'altronde sul fuoco dell'ottimismo sono in molti, e da molte parti, a soffiare con foga.
Dalla riunione della BCE di giovedì 22 non ci si aspettano scossoni. Dichiarazioni rassicuranti, un rinnovato accento sull'andamento dell'inflazione e qualche riferimento alla situazione globale (leggi crisi degli emergenti). I tempi però non sembrano maturi per decisioni sul programma di QE in atto.
La fiducia delle imprese manifatturiere in Francia (INSEE) di giovedì 22 potrebbe persino superare le attese (103 il consensus degli analisti). Com'è noto la Francia sta sempre più avvicinandosi al non ambito titolo di malato d'Europa. Riforme al palo, debolezza politica e un generale immobilismo. Ciò non di meno alcuni segnali sulle rilevazioni delle ultime settimane sembrano suggerire un cauto ottimismo tra gli addetti ai lavori.
L'indice di fiducia PMI area Euro (indice che analizza le scelte dei gestori acquisti delle aziende, Purchase Manager Index) di venerdì è visto in arretramento. Non esattamente un fulmine a ciel sereno. La scorsa settimana l'indice ZEW (fiducia degli specialisti del settore) è crollato anche più in basso delle previsioni già pessimistiche. Se foste un responsabile acquisti all'epoca dello scandalo Volkswagen, che ha reso quasi pessimisti gli europei e soprattutto i tedeschi, sareste propensi a spendere? Anche quando ogni settimana porta una nuova tegola sul capo dell'industria automobilistica tedesca?
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