Prosegue la negatività sui mercati internazionali anche in questa seconda seduta settimanale. Il catalyst odierno, oltre alla sempre presente crisi elettorale della Grecia, sembrerebbe essere rivolta alle quotazioni del petrolio WTI, che raggiunte ieri le quotazioni di 50 $, e senza prendere un minimo di respiro, oggi hanno continuato la loro discesa a 47,75 $ perdendo un altro – 4,30%, ed alla continua debolezza del rublo che anche oggi perde il – 5% ca. rispetto al dollaro.
Eppure questa mattina le cose sembravano essersi messe per il meglio, o perlomeno per il meno peggio, visto che i listini europei recuperavano parte delle perdite di lunedi grazie anche all'uscita dei dati macro P.M.I. (Composite e Services) relativi al mese di Dicembre migliori rispetto al mese precedente, anche se inferiori ai dati previsti dagli analisti.
Nel dettaglio i dati francesi, tedeschi e spagnoli tutti sopra i 50 denotano un fase economica espansiva così come i P.M.I. di tutta l'Eurozona, mentre l'Italia si dimostra ancora in fase economica recessiva con un 49,4 sia sul Composite che sui Services.
Invece nel pomeriggio, nella scia di Wall Street, tutti i listini europei perdevano tutto il guadagno mattutino andando in chiusura ad aggiungere altre perdite rispetto alla chiusura di ieri sera, si và dal – 0,05% ca. del DAX al – 0,30% ca. del FTSE-MIB per arrivare ai peggiori SMI – 1,00% ca. (ma ieri non aveva perso quasi niente) all' IBEX con un – 1,40% ca., di contro il BUND a 157,20 fà registrare il minimo storico di rendimento intorno al 0,44% ca.
Per quanto riguarda i mercati USA, al momento che scriviamo, essi perdono tra il – 1,00%ca. dell'S&P500 che ha rotto la soglia dei 2000 e DOW ed il – 1,30% ca. del Nasdaq100, ed il catalyst di questa discesa è da imputare agli importanti dati macro usciti nel pomeriggio relativi ai P.M.I. (Composite e Services) di Dicembre rispettivamente a 53,5 e 53,3 in leggera flessione rispetto al mese precedente e soprattutto l'indice ISM non manifatturiero sempre relativo al mese di Dicembre a 56,2 in netta contrazione rispetto al 59,3 del mese precedente.
Come al solito, vedremo in chiusura se ci sarà una qualche timida ripresa, anche per non rischiare un bel bagno freddo sui titoli del nostro Portafoglio azionario, che a tal proposito registra una vendita in stop secco sul titolo del NYSE:
– AMERICAN EXPRESS (AXP.NYSE) (US0258161092) A 89,86 $.
LA REDAZIONE.