Nel 2003 lanciammo l'unico" strong buy" sul portafoglio" a scarso rischio",solitamente dedicato a titoli tranquilli.. Concerneva Villa d' Este, trattata attorno a 5 euro sul Temex, il mercato telematico che quotava molte delle azioni precedentemente scambiate al Mercato Ristretto.
Avevamo visto giusto,ma la beffa fu crudele. Dopo pochi anni Villa d' Este passo' di mano a 76,27 euro, quindici volte oltre il prezzo segnato in borsa pochi anni prima. Ma purtroppo, come ben si sapeva e si sa, le azioni non quotate ufficialmente -quando l'azionista di maggiornzza cambia-non obbligano all'OPA.
Rimane per chi le possieda ancora il parziale piacere di avere una delle azioni piu' interessanti, posseduta da altri 700 soci ma ,di difficile negoziazione (poco sopra 17 euro l'anno scorso in farraginose trattative private)
Nel frattempo la societa' è sempre molto ben diretta. L'utile non manca. Quest'anno è sceso da 6,4 a 5,4 milioni in buona parte per il minore rendimento della liquidita'. Villa d' Este infatti ha un patrimonio di oltre 74 milioni e quasi 48 milioni sono liquidita'.
Quest' anno il dividendo sara' sempre omeopatico, a 0,15 euro. L'80% abbondante va a riserva…..
La parola crisi non viene quasi mai citata il bilancio dice infatti testualmente che l'hotel" ha una domanda fidelizzata che non conosce crisi, d' origine internazionale"
Villa d' Este è il miglior hotel di lusso del mondo per " Luxory Travel Advisor Award of excellence 2012" ed è nella lista di Andrew Harper dei" 20 migliori food and wine resort del mondo".
Peccato che l'azione non torni ad essere quotata, proprio mentre il Danieli Hotel di Venezia invece vuole quotarsi,
Ai soci rimane il piacere di avere una societa' che.pur remunerando poco le azioni (meno dell'1% sulla base dei pochi scambi effettuati privatamente) è il fiore all'occhiello degli hotel italiani.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)
