Piano Bar di Virginio Frigieri
Comprare Dollari?
Dalla metà di marzo quando il cambio Euro/Dollaro ha nuovamente sfiorato, quota 1,40, questa è la domanda più frequente che mi sono sentito rivolgere anche da amici e colleghi.
E quasi tutti aspettandosi da me una risposta decisa ed affermativa sono rimasti delusi quando ho detto loro, che con calma e parsimonia in un portafoglio adeguatamente diversificato
, si può senz'altro provare ad inserire un po' di dollari, confidando sul fatto che almeno in teoria, a questi livelli non dovrebbe salire ancora più di tanto, ma guai a farsi prendere la mano dall'entusiasmo e dal miraggio di facili guadagni, perchè se di facile in borsa non c'è mai stato nulla, ora più che mai in tempi difficili e confusi come quelli che stiamo vivendo, bisogna usare i piedi di piombo.
Le variabili in gioco in questo periodo sono infatti molte, forse anche troppe per un piccolo risparmiatore che spesso o non le conosce affatto o se le conosce non le valuta adeguatamente. Ma cerchiamo di andare con ordine: se è vero che la Yellen andrà gradualmente a chiudere quel rubinetto che da alcuni anni pompa dollari nel sistema, è chiaro che uno può legittimamente aspettarsi un recupero da parte della divisa americana che comporterebbe tra l'altro un aggiustamento al ribasso dei prezzi delle commodity e darebbe un pò di respiro all'asfittica (Germania esclusa) economia europea che di certo nelle esportazioni non è agevolata da un euro così forte. A corroborare la fase di ripresa del dollaro, potrebbe poi contribuire il QE (per ora solo annunciato) della BCE. In Europa infatti, a furia di seguire le teutoniche teste germaniche che assomigliano sempre di più ai camion che usavano durante la guerra "tutta forza, niente sterzo", nell'inseguire una lotta all'inflazione che non c'è, si sta veramente rischiando di scivolare in una deflazione che stroncherebbe sul nascere i già debolissimi segnali di ripresa entrando in una spirale negativa da cui si uscirebbe a metterla bene tra venti o trent'anni.
L'FMI sta da qualche tempo mettendo in guardia la BCE su questi rischi, e al di la delle stoccatine tra Draghi e la Lagarde, alla fine anche Draghi qualcosa in cantiere sta mettendo. Si parla di mille miliardi, ma per ora non si sa in quanto tempo, nè quando sarà e se saranno mille o alla bisogna "fino a mille".
Sono sfumature, ma sono quelle che ti fregano. Inoltre visti i precedenti, non si può escludere che alla fine non succeda nulla e la cosa resti solamente nel libro degli annunci come la volta scorsa. Da questo punto di vista Draghi potrebbe essere un ottimo giocatore di poker al buio
solo che anche se apri al buio qualche volta qualcuno che ti viene a vedere e ti castiga lo trovi. Ma a complicare tutto il quadro c'è la questione con la Russia e le trattative Obama-Putin su cui i media hanno abbassato un velo di silenzio, ma la questione è delicatissima. E qua vado a ruota libera nel campo delle ipotesi e della fantasia, ma proviamo per un attimo a disegnare questo cupo scenario. Immaginate che alla fine per un motivo qualsiasi non si arrivi ad un compromesso adeguato che stia bene ad entrambi e che a un bel momento Putin sussurri nell'orecchio di Obama questa frase
"amico mio visto che non vuoi farti il sacrosanto chilo di cazzi tua, sai cosa ti dico? Ti dico che da domani io comincio a farmi pagare il petrolio e le altre materie prime in Euro invece che in dollari
" C'aveva già provato l'Irak di Saddam, ma lì la soluzione del problema per gli americani, è stata abbastanza facile dato che lo schieramento dei mezzi in campo non era nemmeno lontanamente paragonabile
Ma se una questione del genere la mettesse sul tavolo la Russia, Obamino cosa fa? Invade la Russia? Quelli che ci hanno provato prima di lui non hanno avuto molta fortuna
facciamo la terza guerra mondiale?
Naturalmente si spera di non dover mai arrivare lì, ma fate attenzione perché la cosa non è di poco conto. Il giorno in cui il dollaro dovesse perdere lo status di moneta unica di riserva mondiale, tutti i paesi che oggi sono costretti ad approvvigionarsi di dollari per l'acquisto delle materie prime che devono importare, correrebbero a vendere dollari per comprare la nuova divisa o le nuove divise adottate per gli interscambi petroliferi e delle altre materie prime. Potrebbe essere un paniere di più divise (Euro , Oro, Yuan, Rublo). Con il livello di debito pubblico astronomico in cui si trovano gli Stati Uniti, avremmo un tracollo del dollaro con iperinflazione stile repubblica di Weimer, e una crisi economica che quella del '29 al confronto sembrerà una passeggiata di educande in attesa di prendere i voti, mentre si recano a cogliere le margherite nei prati.
Tenendo presente che dal 1976 la bilancia commerciale USA è in deficit, essendo costantemente le importazioni superiori alle esportazioni, il tracollo del dollaro renderebbe impossibile continuare ad importare ai ritmi odierni e i cittadini statunitensi si troverebbero un bel giorno senza cibo e con gli scaffali dei supermercati vuoti. Calcolate inoltre che quasi 50 milioni di americani oggi, sopravvive grazie ai buoni pasto che lo stato elargisce come assistenza alimentare. Da lì alla ribellione sociale e ad una nuova guerra civile, il passaggio potrebbe essere veramente breve e la fine degli United States of America anche.
Compriamo dollari?… senza esagerare, se volete qualche schioppettata datela pure.
alla prossima.