E' in rialzo il tasso decennale Usa dopo il primo discorso del neo presidente JanetYellen davanti ad una commissione della camera. Nel corso del suo intervento (che per inciso è stato uno dei più brevi circa 5 pagine a fronte invece di una delle audizioni più lunghe quasi 6 ore) la Yellen ha cercato di rafforzare la percezione di continuità con l'impostazione di Bernanke. Tale è stata l'insistenza sul concetto di continuità che alcuni giornalisti Usa hanno definito la Yellen un "mini-Bernanke".
Il neo presidente ha sottolineato come sarà tenuto sotto controllo non solo il tasso di disoccupazione ma anche altri parametri tra cui il tempo di permanenza nello stato di disoccupazione oltre alla percentuale di occupati part time.
Sulla possibilità di modifica del ritmo del tapering, la Yellen ha dichiarato che eventuali cambiamenti dipenderanno da un mutamento significativo dello scenario, senza però arrivare a dettagliare cosa sarebbe da intendersi per "significativo". Nel frattempo la Camera ha approvato l'innalzamento del tetto del debito senza apporre alcuna condizione; già oggi potrebbe esserci il voto al Senato.
Per quanto riguarda le valute poche sono le novità.
L'euro in deprezzamento nella seduta di ieri con il cambio che questa mattina scambia poco al di sopra quota 1,36. Dopo un tentativo di avvicinamento alla forte resistenza in area 1,37 sono scattate delle prese di profitto durante l'intervento del neo-governatore FED. I movimenti sono comunque risultati di entità piuttosto limitata e la volatilità bassa potrebbe continuare a caratterizzare anche la seduta odierna.
Sul fronte commodity dobbiamo evidenziare come ieri l'indice generale GSCI ER abbia recuperato quasi tutte le perdite di lunedì grazie alla buon andamento del settore energetico (+0,4%) e dei metalli preziosi (1,1%).
In evidenza ancora una volta l'oro che è tornato ad oscillare in area 1290$/oncia per la prima volta dopo tre mesi nonostante la Yellen si sia mostrata favorevole ad una prosecuzione del tapering.
