Le affermazioni di Mario Draghi di ieri, o meglio le non affermazioni, in quanto le sue parole hanno lasciato in sospeso tutte le decisoni che la comunità economico-finanziaria si aspettava dalla BCE oltretutto non precisando se queste verranno prese nella prossima riunione del 22 Gennaio 2015 o del 5 Marzo ( ricordiamo che le riunioni della BCE dal 2015 non si terranno più ogni primo giovedi del mese, ma come negli USA ogni 45 gg. circa) in quanto prima dovranno essere monitorati e soppesati i dati mensili sull'inflazione, come se fino ad oggi i dati già usciti nei mesi scorsi abbiano fatto intravvedere una qualsiasi forma di ripresa dell'economia. La verità, come del resto lo stesso Draghi ha dichiarato, è che non c'è unanimità nel board della BCE per le manovre concordate (comunque non acquisti di oro) e che, aggiungiamo noi, la maggior opposizione arriva proprio dai consiglieri tedeschi che stanno cercando di minare la "mission" dell'attuale board.
Ovviamente ieri i mercati dopo la "non decisione" hanno pesantemente stornato e riportato all'insù un Euro che era arrivato fino a 1,22 contro Dollaro, sicuramente non una buona notizia per l'asfittica economia continentale.
Comunque in questo inizio di giornata notiamo che gli indici azionari europei hanno recuperato tutte le perdite di ieri, forse dovuto a rumors che l'annuncio del QE (titoli di stato e tutte le specie di Bond) è previsto per la riunione di Gennaio 2015.
Per quanto riguarda il nostro Portafoglio azionario, con soddisfazione registriamo che il rialzo di questa mattina, in particolar modo sul settore bancario, ha favorito il raggiungimento del livello del target 50% sul titolo italiano:
– FINECOBANK (IT0000072170) A 4,694.
LA REDAZIONE.