Bond in ZND per contrastare i bassi rendimenti in Euro


Inutile perdere tempo e cercare qualcosa che abbia senso in area Euro: meglio guardare fuori dalla nostra valuta, e mettere in piedi una strategia combinata con copertura del rischio cambio. Il titolo prescelto è un'emissione Province Of Ontario (ISIN:US683234XF07), tasso fisso al 6,25% in NZD (Dollaro Neozelandese) e con scadenza 16.06.2015; al close di ieri pari a 101,75 e per valuta 08.10.2014 (supponendo di acquistarlo lunedì prossimo) ha un YTM del 3,64%.
Tale rendimento però, è bene ricordarlo, è in valuta NZD, per cui se il cambio EUR/NZD ci venisse contro, tale rendimento potrebbe essere ben più basso o addirittura negativo.
Per cui, posto che l'impostazione tecnica del cross non permette di andare secchi sulla valuta neozelandese, ci copriamo dal rischi cambio attraverso un ETN, in modo da stare tranquilli in caso di movimenti avversi del cambio. In questo modo, di fatto, costruiamo un bel PCT a 11 mesi in valuta, al 3,64%, anestetizzando il rischio valutario.

Per cui, per stare dalla parte del giusto, non ci esponiamo al rischio cambio e ci copriamo con l'ETN ETFS Short NZD Long EUR (ISIN: JE00B3XFPZ25, Codice: NZEU) quotato sul mercato italiano.
Il bond ha lotto minimo pari a 5.000 NZD, pari a circa 3.160 Euro.

La strategia prevede, per ogni lotto minino negoziabile:
1. Acquisto Province Of Ontario 6,25% NZD 16.06.2015 (ISIN:US683234XF07)
2. Acquisto 80 quote di ETFS Short NZD Long EUR (ISIN:JE00B3XFPZ25)

Anticipiamo le domande più frequenti che ci si pone in questo tipo di strategie combinate che, in sintesi, sono le seguenti:
1. Il rendimento va diviso per due, visto che spendo il doppio del capitale (bond+copertura)?
2. La cedola non è coperta dall'ETN, corretto?

Lo YTM non va diviso per due: infatti, l'unico caso in cui il nostro YTM effettivamente si dimezza è quello che vede un cambio finale esattamente uguale a quello iniziale. In questo caso è chiaro che spendendo il doppio del capitale per coprici otteniamo un rendimento dimezzato. Ma in tutti gli altri casi, cioè di variazioni (sia a favore sia contro) del crossa valutario, lo YTM sarà tanto più vicino all'YTM nominale in valuta quanto la copertura è efficiente in termini di replica del cross valutario. Le tabelle sotto, riportano numericamente tre ipotetici casi, in cui si vede numeri alla mano quanto detto sopra.

La cedola non è coperta dall'ETN: lo si potrebbe anche fare, ma la salsa costa più dell'arrosto. Il grosso problema è sul nominale, che deve essere coperto, poiché è l'importo significativo dell'operazione. Ciò, ovviamente, significa che in funzione del cambio applicato allo stacco cedola ci possa essere una variazione in più o in meno che si ripercuote sull'YTM.

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