I lettori e l'autore di queste note sono frastornati quando gli dici che l'azione che prima era cara ora è a buon mercato o viceversa. Niente è buono per sempre. I mercati cambiano di anno in anno, le aziende cambiano e cambia soprattutto l'umore dell'economia. Un caso tipico è quello di Recordati, che abbiamo comprato in passato a piene mani. Dalla primavera scorsa temevamo in un top con relativa distribuzione. Ed invece Recordati sotto il profilo fondamentale continua a pompare utili. Recentemente la notizia che vi è "un buon andamento dei ricavi e forte incremento dei margini per Recordati che vede l'utile netto crescere di oltre il 20% sullo stesso periodo del 2013. Nel dettaglio i ricavi dei primi 9 mesi dell'anno sono saliti a 742,1 milioni di euro (+5,7% sullo stesso periodo del 2013), il risultato operativo ha raggiunto i 180,4 milioni (+21,6%) mentre l'utile netto si è attestato a 124 milioni con una crescita del 22,2% sullo stesso periodo dell'anno precedente. La posizione finanziaria netta evidenzia un debito netto di 152,5 milioni mentre il patrimonio netto raggiunge quota 819,4 milioni. La società ha rivisto al rialzo gli obiettivi per l'esercizio in corso a livello di utile operativo (circa 230 milioni) e utile netto di (circa 160 milioni) confermando il target sul fatturato (leggermente inferiore a 1000 milioni)". Se consideriamo il grafico vediamo che il mercato sapeva già queste notizie prima di noi e notate come i volumi siano esplosi al rialzo quando proprio la nostra Borsa ritracciava. Il titolo quindi mostra una forza relativa mostruosa a dir poco tanto che i prezzi sono sopra la congestione, a dimostrazione che quello che doveva essere un top è diventata una congestione di prosecuzione. Il mercato azionario non ci piace molto perché congestiona con una volatilità pericolosa. Ma non possiamo stare con le mani in mano davanti ad un titolo che è sui massimi storici.