Poco piu' di tre settimane fa,a pagina 44 di finanza e mercati,il Sole 24 ore titolava un articolo come segue " Indici Rapaport-Scende da mesi anche il prezzo dei diamanti".
Il testo era molto esplicito:"Il rapaport index che aveva raggiunto un massimo storico nell'estate 2011 da allora risulta in calo del 27% (VENTISETTE!) per le gemme tagliate di un carato""
Simili asserzioni hanno mandato nel panico molti investitori.
Ma NON sono corrette!
Infatti basta sfogliare proprio quel Rapaport per vedere cosa è successo nel mondo dei brillanti.
Prendiamo il piu' tipico rappresentante,il diamante IF,colore D da 1 carato che sul rapaport del 13 maggio 2011,all'inizio dell'estate,quotava su Rapaport 27.500 dollari.
Era in salita consistente rispetto ad esempio al 3 settembre 2010 quando la valutazione era di 24.500 dollari. Prezzo ricordiamo indicativo per scambi tra grossisti e senza tasse.
Secondo IL SOLE 24 ORE le valutazioni dell'indice- e quindi della pietra piu' rappresentativa-dovrebbero essere crollate del 27%.Invece il rapaport datato 19 settembre,nei giorni della pubblicazione dell'articolo del giornale, indica come prezzo 26.700 dollari per tale pietra. Una discesa rispetto ai massimi del 2,5% circa. Ma per l'investitore europeo la perdita non è corretta. Il dollaro infatti si è rivalutato ed ha praticamente piu' che azzerato la perdita.
Ed il crac del 27% ? Misteri dell'estensore dell'articolo….visto che nel frattempo le pietre piu' belle hanno continuato a crescere di valore.
Chi voglia avere maggiori dettagli puo' leggere l'articolo scritto a 4 mani sull'andamento del prezzo delle pietre dal 1960 al 2013 con relativo grafico pubblicato a fine settembre da PATRIMONI a pagina 26-29.
Un indice molto interessante che mostra l'ascesa di una pietra similare a quella citata da Rapaport (in questo caso l'indice e' di Ajediam) salita da 2700 dollari nel 1960 a 15.100 dollari nel 2000 per salire oltre 28.400 dollari di pochi mesi fa.Del crac del 27% nessuno ha mai sentito parlare….
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)
