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Fed: ancora diminuzioni


E' stata evidentemente una seduta dominata dall'attesa per la riunione della FED quella di ieri sui mercati americani.
Alla fine l'Istituto ha annunciato una riduzione del piano QE di ulteriori 10 Mld$ a 65 Mld$ mensili. Gli acquisti di treasury sono pertanto stati ridotti a 35 Mld$ mentre quelli di MBS a 30 Mld$.
Per quanto riguarda la crescita la Fed si aspetta un ritmo moderato nei prossimi mesi mentre riguardo al mercato del lavoro, anche se i segnali sino ad ora pervenuti sono misti, continua comunque ad evidenziare segnali di ulteriore miglioramento.

La reazione sul mercato dei bond governativi è stato piuttosto moderata con il tasso a dieci anni che è sceso sotto il 2,70% favorito dal calo dei listini azionari. Gli operatori, anche se la decisione era ampiamente attesa, sono rimasti probabilmente delusi dal mancato accenno nel comunicato alle recente tensioni sui paesi emergenti.
In merito alle nuove emissioni, invece, l'asta sul primo titolo a tasso variabile emesso dal Tesoro ha ricevuto una forte domanda da parte degli investitori. Sui 15 Mld$ del titoli a 2 anni in collocamento, la domanda è stata pari a quasi sei volte l'offerta.

In europa la giornata di ieri ha visto una prima parte iniziata in modo positivo sull'onda delle decisioni della Banca Centrale di Turchia; a metà giornata il sentiment è cambiato ed a partire dal primo pomeriggio è tornata una fase di risk off sulle valute emergenti che ha impattato sui bond governativi europei e sui listini.
Il Bund tedesco ha chiuso così in rialzo sui massimi dallo scorso luglio con volumi molto elevati (oltre 1Mln di contratti scambiati, massimo da circa 6 mesi). Andamento contrastato per il Btp future che ha comunque chiuso intorno alla parità in una giornata caratterizzata da volumi in aumento. Ieri la Germania ha emesso circa 5Mld€ del nuovo decennale ottenendo un rapporto bid-to-cover leggermente superiore rispetto all'ultima asta di novembre.
Questa mattina lo spread Italia-Germania è in netto calo sotto i 210pb, ma il calo è legato all'utilizzo del nuovo benchmark tedesco che ha un tasso di mercato più alto rispetto al vecchio e i tassi di mercato sui periferici sono piuttosto stabili, mentre stanno calando in Germania dopo i dati sui CPI regionali.

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