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Cosa succede in Europa?


Ieri sui mercati europei si è assistito ad un'inversione del trend in atto negli ultimi giorni sui tassi di mercato governativi. In seguito ad un lieve ridimensionamento delle tensioni sulle valute emergenti si è verificato un lieve rialzo dei tassi di mercato dei paesi core, a fronte di un calo su quelli periferici. Da rilevare che il movimento prosegue anche stamani.
Il principale effetto si è avuto sullo spread Italia-Germania che si è ridotto e questa mattina è tornato in prossimità dei 215pb dai 225 di venerdì. Nei prossimi giorni l'andamento dei tassi di mercato in Europa potrebbe continuare ad essere impattato da fasi di risk on/off a seconda dell'evoluzione della situazione nei paesi emergenti.
Ulteriori eventi degni di nota e che potrebbero dar luogo a movimenti significativi sono la riunione della Fed di domani ed i dati preliminari sull'inflazione tedesca ed europea di gennaio in pubblicazione giovedì/venerdì.

Ma vediamo che succede in Europa.
Il programma del Portogallo resta in vigore ed il governo ha assicurato adeguate misure per compensare la recente decisione della Corte Costituzionale portoghese; non è stata però discussa ieri la strategia per terminare il piano di aiuti a maggio.
Si è concluso il 22 gennaio, invece, e con successo, in Spagna, il programma di aiuti, mentre su Cipro la Troika tornerà questa settimana per la terza review. Il presidente ha citato le priorità per i prossimi mesi tra le quali richiedere riforme strutturali per la crescita in area Euro, il completamento dell'unione bancaria e la finalizzazione della struttura operativa per la ricapitalizzazione e gestione delle crisi bancarie.
A riguardo alla situazione Greca ieri ha parlato il ministro delle finanze Stournaras, secondo cui ci sarebbe un accordo a livello di staff con gli stati membri ed il FMI per effettuare la prossima review sui progressi del paese in tempo per il prossimo Eurogruppo del 17 febbraio, in modo che la prossima tranche di aiuti possa arrivare a marzo. Ieri si è tenuto l'incontro tra i ministri delle finanze dell'area Euro (Eurogruppo) dal quale è emersa una maggiore fiducia sulla ripresa dell'economia. Nella conferenza stampa successiva, il presidente Dijsselbloem (sotto in foto), si è però mostrato deluso per la mancata conclusione della review sulla Grecia, pertanto la Troika dovrà tornare ad Atene.

Oltre i confini europei, e in particolare negli Usa, infine, la seduta di ieri ha visto prevalere le prese di profitto sul comparto governativo in scia alle minori tensioni sui mercati. Il tasso decennale si è così posizionato sopra quota 2,75% a fronte di tassi a breve che continuano a rimanere piuttosto stabili. In vista della riunione FED di domani in cui il consesus continua ad essere a favore di una riduzione del QE per 10 Mld$. Oggi si terrà l'annuale discorso sullo stato dell'Unione in cui i temi crescita ed occupazione dovrebbero essere al centro delle parole del presidente Obama.

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