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Rischio Contenuto: previsione per il futuro


Questa estate sta oramai per terminare con performance più che positive per i mercati finanziari europei ed anche per il nostro portfolio a rischio contenuto, ma con il ritorno dalle vacanze di tutti gli operatori come si evolveranno i mercati?

Le nostre previsioni si basano innanzitutto sull'analisi della svolta che nuovamente Draghi ha dato alla politica monetaria della Bce dallo scorso luglio. Ricordiamo che da luglio la Bce ha introdotto una novità assoluta ed inattesa nella propria politica monetaria ovvero la Forward Guidance. Con la FG il governatore della Bce ha dichiarato apertamente che il tasso Refi ed il tasso sui depositi rimarranno sugli attuali livelli molto bassi od anche inferiori per un periodo di tempo prolungato e che le decisioni future sui tassi saranno prese in considerazione all'evoluzione dei seguenti dati economici: 1) Evoluzione dei Prezzi 2) Crescita Economica 3) Andamento degli aggregati monetari. Questa Guidance formale, ricordiamo approvata all'unanimità, è un'importante rottura con il passato della Bce poichè da sempre, in Banca centrale, si era sostenuto che la Bce non si sarebbe mai impegnata in anticipo sul futuro dei tassi di interesse.
Questa novità, a nostro avviso, aiuterà la parte breve della curva a rimanere su livelli contenuti di rendimento per molto tempo e quindi crediamo che eventuali sbandamenti dei titoli governativi europei saranno, nei prossimi mesi, delle opportunità di acquisto e non dei rischi. La volatilità dei mercati finanziari, in queste ultime settimane, è stata molto contenuta ma da settembre, con l'affaire Berlusconi, l'evoluzione delle tensioni dall'Egitto, il tapering della Fed e le tensioni pre elezioni politiche tedesche, le cose potrebbero repentinamente cambiare.
Per quello che riguarda la Fed, invece, ricordiamo che dal prossimo Fomc del 18 settembre potrebbe incominciare ad attuarsi il piano di riduzione di acquisti di titoli obbligazionari, il famoso tapering. Un assaggio di quello che potrebbe accadere ad un tossico dipendente quando gli si dice che sta migliorando e che fra un po' gli si toglierà il metadone, lo abbiamo già visto nei messi passati, tuttavia crediamo che se il piano di riduzione degli acquisti sarà varato entro fine anno un ulteriore sell off sui Treasury sarà inevitabile. Segnaliamo che a livello mondiale gli unici titoli governativi a lungo che sembrano aver invertito la tendenza di lungo periodo (da negativa a positiva, ovvero prezzi in discesa e rendimenti in rialzo) sono appunto in Treasury americani. Un decoupling fra economia Europea ed americana è già in atto da tempo, ma prevediamo un ulteriore decoupling fra tassi Usa e tassi dell'eurozona.
Crediamo quindi che ci sarà una inevitabile risalita, probabilmente graduale, di tutta la curva dei tassi Usa e ciò renderà meno interessante anche il buy ad hold di titoli emergenti.
Se i tassi Usa riusciranno ad avere una chiara tendenza rialzista, crediamo che a seguire anche il cross EurUsd riuscirà finalmente ad indebolirsi ed aiutare le esportazioni dell'Eurolandia e così, i timidi segnali di ripresa economica visti in questa estate, potranno davvero concretizzarsi.
Riassumendo in due parole la nostra view: pensiamo che da settembre-ottobre la volatilità sui mercati finanziari si incrementerà e crediamo che i titoli governativi dei paesi periferici dell'eurozona, su eventuali ribassi, saranno ancora da preferire ad altri investimenti all'apparenza meno rischiosi.

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