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RISCHIO CONTENUTO: il nostro commento


Il mese di maggio è stato terribile per tutti gli asset obbligazionari in giro per il mondo. La causa di tutto ciò ha un nome: Bernanke.

Performance mercati obbligazionari Americani, Europei, e High Yield dall'inizio dell'anno

La Fed ha dichiarato che, dati i minori rischi di peggioramento dell'economia e del mercato del lavoro, incomincerà a ridurre il Qe (piano di acquisto di asset da 85 miliardi al mese) entro la fine dell'anno, per concluderlo a metà del 2014 a fronte di un tasso di disoccupazione in area 7%.
Dopo queste dichiarazioni tutti i bond in giro per il mondo, ma in modo particolare gli "High Yield", hanno visto un aumento dei rendimenti significativo e quindi prezzi dei titoli giù: decennale Usa da 1.63% di inizio maggio al 2.40%, decennale tedesco dal 1.16% al 1.69%, decennale italiano dal 3.66 al 4.88%.
Quello che è successo si potrebbe parafrasare un po' così: si dice al drogato che sta meglio, e che quindi fra un po' si incomincerà a diminuire le dosi di metadone, ma lui ovviamente non la prenderà bene.
Metafore a parte, quello che crediamo noi è che in Usa è chiaro che i tassi non scenderanno più e la politica non potrà che essere, gradualmente, più restrittiva. Tuttavia una veloce ed ulteriore inversione nei tassi non accadrà poiché se è vero che l'attuale miglioramento dell'economia Usa è dato anche dal mercato immobiliare, è anche vero che il settore immobiliare è strettamente legato all'andamento dei tassi di interesse, quindi post Fed si potrebbe vedere un riduzione del contributo dell'immobiliare al sostegno dei consumi. Ciò indebolirebbe la dinamica di crescita in atto e la Fed, ben consapevole di ciò, sta insistendo ed insisterà sul concetto di riduzione graduale e progressiva delle iniezioni di liquidità.
Su fronte Europeo, invece, siamo più che convinti che l'attuale repentino rialzo dei tassi, soprattutto sulla parte di curva 3-4 anni, sia una buy opportunity.
I segnali di ripresa sono tutt'altro che presenti e Draghi, nelle sue ultime dichiarazioni è stato molto chiaro: è "pronto ad agire" tagliando i tassi di interesse ed eventualmente potrebbe adottare misure straordinarie alla luce di indicatori dei paesi Piigs ancora in peggioramento. In poche parole, il supporto di Draghi è e sarà ancora più che presente per un bel po' di tempo.

Il nostro portafoglio in tutto questo ha sofferto nel mese di maggio, ma chiudiamo il mese comunque con un segno più dall'inizio dell'anno grazie soprattutto alla duration contenuta.
Siamo investiti all'83% e quindi, per cercare di contenere la volatilità, attendiamo il rimborso del Bond Mps prima di effettuare nuovi acquisti.

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