Naturalmente ci sono rimasto malissimo. Dopo dieci anni eravamo a 3 mesi dalla tanto attesa asta su Bonifiche Ferraresi.
Tre pretendenti rendevano allettante la situazione. Non male considerando la crisi che attanaglia la nostra economia.
Banca d'Italia, lanciando il progetto della vendita ,doveva avere gia' il polso del mercato, sapere chi poteva essere interessato,avere fatto le ricerche presso i Consorzi Agrari per sapere i prezzi per ettaro nel ferrarese ed in Toscana. Tutto sembrava pronto per chiudere l'avventura della vendita su cui puntavamo dal 2003.
Ed invece Banca d'Italia emette un criptico comunicato con il quale si dice interessata a proposte di integrazione industriale ricevute da altro operatore. Cosa significa ? Non si sa. Si presume che sia qualcuno interessato agli immobili, ma e' solo una ipotesi.
La borsa, che si aspettava si monetizzare l'investimento entro 4 mesi c'è rimasta malissimo. Non è bastato ricordare che anche quest'anno i prezzi dei terreni agricoli non sono scesi e non hanno attinenza con le quotazioni degli immobili. E che 5500 ettari valgono sempre percio' come un anno – o due – fa. .
In Banca d'Italia ed in Banca Leonardo le bocche sono cucite totalmente. Ovviamente NON si potra' mai sapere i prezzi che i tre pretendenti intendevano lanciare per acquistare BF.
Il fattore rarita' rende ancor piu' difficile la valutazione. Moltiplicare 5500 ettari per il prezzo per ettaro dei terreni nel ferrarese e in Toscana è facile. Come pure aggiungere il valore-almeno al costo!-degli immobili.E dividere per il numero delle azioni.Ma non si tiene conto del fattore rarita' nè del rischio Paese.
Ma Banca d italia vuole massimizzare l'incasso. Quanto ricavato serve infatti al Fondo pensioni dei dipendenti. Ovvio l'interesse di fare tutto il possibile per incassare il massimo.
La conclusione è ovvia. In una Nazione in piena crisi solo i consumi alimentari non possono ragionevolmente scendere oltre un certo limite. Il settore agricolo percio' e' sano. Chi possiede azioni di BF è socio di Banca d 'Italia, interessata a massimizzare l'incasso.
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Chi possiede i titoli dal 2003 e li ha in carico a 10 euro (considerando l'assegnazione gratuita) è ancora in forte utile. Può vendere e chiudere l'avventura.
Io penso pero' che avere come socio nell'investimento una delle pochissime istituzioni rispettate in Italia meriti la massima attenzione. Se avete qualche miglior "socio" da proporre, che operi con e per voi e sia rispettato dalle istituzioni finanziarie ditemelo.
Per me la scelta di seguirli è obbligata.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)