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CONGIUNTURA ECONOMICA ITALIANA
Fabrizio Saccomanni, nel corso di un intervista rilasciata al TG4, ha illustrato la situazione dell'economia italiana con particolare riferimento alle ultime stime di Confindustria sulla produzione industriale di giugno.
Secondo i dati di Confindustria l'Italia potrebbe tornare nel quarto trimestre a "ripresa piena" dell'economia, grazie anche ai provvedimenti presi dal governo nei giorni scorsi. Il ministro si è detto fiducioso "Credo – ha infatti ribadito – che l'economia stia uscendo dalla fase di recessione e stia entrando in una fase di ripresa".

Diffusi ieri sera, i dati del ministero dell'Economia mostrano un avanzo del settore statale di giugno pari a 14,1 miliardi, ben oltre i 5,6 miliardi di giugno 2012 grazie alle misure di contenimento della spesa e al progresso delle entrate.

PERIFERIA EUROPEA
Di seguito in pillole una serie di notizie sui paesi della periferia europea maggiormente indebitati.

In Spagna, ha preso il via il processo di selezione delle banche d'affari che cureranno la dismissione delle prime nazionalizzate iniziando da Ngc Banco, che, con tutta probabilità, verrà ceduta per la fine dell'anno.

A Cipro è stata portata a termine in modo positivo l'offerta di scambio su un miliardo di titoli di Stato. L'operazione ha consentito, infatti, di allungare la scadenza alle medesime condizioni.

In Portogallo è arrivata la notizia delle dimissioni del ministro delle Finanze Vitor Gaspar, architetto del bailout Ue/Fmi da 78 miliardi, la cui poltrona passa al segretario al Tesoro Maria Luis Albuquerque.

Una lettera di Gaspar mette in relazione la decisione di dimettersi con la perdita di credibilità dopo lo sforamento dei target su deficit e debito sia di quest'anno che dell''anno scorso.

In Grecia, invece, dall'ufficio del premier si comunica l'adesione di due parlamentari indipendenti a Nea Democratia, mossa che consolida almeno parzialmente la maggioranza guidata dal socialista Antonis Samaras. Sono intanto ripresi ieri i colloqui per sbloccare la prossima tranche degli aiuti internazionali da 8,1 miliardi, bloccati da due settimane in ragione della crisi di governo.

AUSTRALIA: COSTO DEL DENARO
La Federal Reserve Bank of Australia ha confermato, mantenendosi in linea alle attese, al 2,75% il costo del denaro.
Sottolineiamo come la decisione rifletta il marcato deprezzamento della valuta delle ultime settimane; appare evidente dunque, che le ultime misure espansive effettuate dalla banca centrale stanno avendo l'effetto sperato.

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