Qualche giorno fa il mio amico Emilio Tomasini, di ritorno da un viaggio negli Stati Uniti, ha pubblicato un articolo intitolato "Il barbiere del Tennessee" in cui descrive il personaggio John, che corrisponde al tipico artigiano americano.
Cito testualmente:
_"John ha 65 anni, una pancia che sembra abbia inghiottito due cocomeri, i baffi, le bretelle e non porta le calze. Di mestiere fa il barbiere, o meglio è in pensione, ma come molti americani in pensione , continua a lavorare. Lavora per 3 mesi e quindi si spara 2 settimane in Florida, cosa che ha dell'incredibile in un Paese dove se lavori per una azienda le ferie le prendi dopo 5 anni (max una settimana, ed è già tanto). John lavora dalle 5 di mattina alle 5 di pomeriggio con una pausa di mezzora in cui trangugia qualche schifezza che compra nei tanti fast food che inquinano la salute degli americani." E più strettamente sul lavoro dell'americano medio dice : "
ma lavorano almeno il 50% in più di noi e soprattutto lo considerano normale. Altro che l'articolo 18, l'INPS, la cassa integrazione. Altro pianeta, altro mondo. Ed è difficile persino esprimere una valutazione, perché se noi italiani possiamo comandare a casa nostra come fai poi alla fine a competere con le aziende americane se loro lavorano il 50% in più alla stessa paga che noi in Italia percepiamo ?" _
Qui in Italia, a Napoli, c'è la bottega del mio amico barbiere Enzo. Enzo è cresciuto a forbici e pettine e non ricorda neanche più il primo giorno in cui ha maneggiato per la prima volta un rasoio tanto è il tempo che è passato. Enzo è bravissimo nel suo mestiere.
Al contrario di John però, Enzo, non riesce ad andare in vacanza per quindici giorni ogni tre mesi
e neanche lo pretende! E per di più deve anche fare i cosiddetti salti mortali per far quadrare il bilancio e pagare regolarmente lo stipendio al suo dipendente.
Forse Enzo non lavora tanto come John perché comincia solo alle 8,00 del mattino e finisce alle 8,00 di sera (fatti due conti non mi sembrava tanto diverso
.) e a mezzogiorno si fa il cornetto o il babbà con il cappuccino. Già ….Vita facile quella di Enzo!
Però un vantaggio in più per Enzo c'è. L'aiuto della burocrazia italiana. Eh si, perché le novità in fatto di burocrazia ed adempimenti in Italia sono ormai all'ordine del giorno.
Qualche tempo fa ad esempio mi raccontava di una visita di due zelanti incaricati dell'ASL, che lo hanno multato perché non si era dotato di apposita cassetta del pronto soccorso. Inutili le sue rimostranze quando ha tentato di far capire che possedeva tutto il necessario, solo che ovatta, disinfettante e cerotti erano custoditi nei cassetti insieme agli attrezzi del mestiere; niente da fare, ci voleva la scatoletta con la croce rossa appesa al muro e, sopratutto, in bella vista.
Risultato: multa!
Ma il massimo deve ancora venire. Il nostro Enzo e il suo dipendente Enzino, udite udite, saranno costretti a dotarsi di foglio in carta da bollo che attesti di aver frequentato un corso di pronto intervento per il primo soccorso a clienti che dovessero subire un incidente o avvertire un malore all'interno della bottega.
Ovviamente e rigorosamente appeso in bella mostra all'interno del negozio oppure
. Multa! (neanche a dirlo)
Il costo dell'operazione supera i 1.000 Eurini e nell'attesa di conseguire l'agognato attestato ha "dovuto" acquistare due volumi che spiegano tutto per filo e per segno alla modica cifra di 300 Euro. Si avete capito bene, nessun errore di battitura: trecento euro per due libri.
Mi pare di aver sentito dire a qualcuno del governo che adesso gli imprenditori non hanno più alibi per non assumere.
Sogni d'oro Italia.