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DATI USA AL CENTRO DELLA SCENA
I dati relativi all'andamento dell'economia Usa, focalizzano l'attenzione degli investitori che cercano di cogliere tra i numeri indicazioni rispetto alle prossime mosse della Fed in merito ai tempi di una riduzione del programma di quantitative easing.
Quest'oggi, dunque, l'attenzione degli investitori è concentrata sull'analisi dell'indice Ism di New York ("vedi definizione":http://www.lombardreport.com/2012/10/3/ism-non-manufacturing-ancora-in-espansione), che misura la condizione delle imprese attive nell'area della Grande Mela.
Ieri l'indice Ism manifatturiero ha evidenziato la lettura peggiore dal giugno 2009.
L'ISM, Institute for Supply Managementha ha evidenziato la peggiore lettura da Giugno 2009. Nel mese di maggio, infatti, l'indice scivola in zona contrazione facendo registrare un valore di 49 punti dai 50,1 punti del mese di aprile.
L'indice, che viene usato per valutare lo stato di salute del settore manifatturiero statunitense, risulta inoltre decisamente peggiore delle attese degli analisti che indicavano un livello di 51 punti. Il risultato è dunque al di sotto della soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione dell'attività.

DRAGHI: NEL 2013 UNA RIPRESA GRADUALE
Nel corso della conferenza "International Monetary Conference" tenuta ieri a Shanghai Mario Draghi ha espresso segnali di fiducia a riguardo della ripresa dell'economia europea sostenendo che "…lo scenario di base della Banca centrale europea continua a incorporare una graduale ripresa nella parte finale dell'anno, grazie al mantenimento di una politica accomodante e al supporto della domanda estera".

Le affermazioni sono particolarmente importanti a pochi giorni dal consiglio di politica monetaria di Francoforte, che giovedì esprimerà una decisione circa possibili ulteriori interventi sui tassi d'interesse.

BTP INFLUENZATI DA ISM USA
Il mercato obbligazionario italiano, dopo una giornata all'insegna del pessimismo, ha azzerato le perdite nel finale, a seguito della diffusione dei dati sul settore manifatturiero Usa, che ha allontanato i timori riguardo la possibilità di una riduzione a breve del programma di stimolo monetario da parte della Fed. Proprio le aspettative circa le possibili mosse della Fed avevano interrotto il trend discendente, iniziato 10 mesi fa, dei rendimenti dei bond periferici europei.
Lo spread tra decennali Btp e Bund fa fatto registrare in finale di seduta il valore di 268 punti base.

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