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Cina buy o bye bye?


L'ultimo dato sul settore manifatturiero Cinese, nello specifico l'Hsbc-Markit Flash Manufacturing Pmi, è stato ancora al di sotto delle attese: 48.3 contro una attesa di 49.2 e da un precedente dato di maggio a 49.2.
Se il dato flash verrà confermato dal dato "final" sarà molto probabile assistere ad un Gdp in contrazione in questo trimestre. Se si continuerà con questa debolezza anche nei prossimi mesi ci potrebbe essere un Gdp yoy a fine anno in ribasso al 7.5% rispetto alle attese di molti economisti che prevedevano per il 2013 un +8%.

Ricordiamo che il Gdp per il 2013 dell'area euro è atteso a -0.60%, Stati Uniti +1.90%, Japan +1.7%.
Premesso che un +7.5% piacerebbe a molti, per la locomotrice del mondo non basta e se le cose andranno come i Pmi prevedono, il Gdp nel 2013 ritornerà a livello di quello del 2012. L'anno scorso quando accadde una cosa simile la banca centrale tagliò i tassi e la riserva obbligatori per supportare l'economia ed i mercati, ma ora le cose sono diverse.
La Cina oggi sta cercando la via per una crescita sostenibile e sta facendo molto per limitare lo shadowbank ed aumentare la produttività dei grandi gruppi statali. Ci spieghiamo meglio per i non addetti ai lavori. In Cina lo shadowbank, ovvero l'attività bancaria e finanziari non ufficiale, ha raggiunto quantitativi importanti; inoltre le grandi imprese statali sembra che con estrema disinvoltura impieghino il denaro preso a prestito dalle banche in pericolose scommesse finanziare.
La Banca centrale sta cercando di arginare tutto ciò con un stretta creditizia: giovedì i depositi interbancari overnight hanno chiuso la giornata con un fixing al 12.85%, ma la seduta ha visto anche tassi al 25%. L'obiettivo della People Bank è chiaro e per certi versi lodevole: ridurre la leva finanziari e indurre le società statali a non indebitarsi per meri fini finanziari speculativi.

Chi la vuole pensare male, invece, ha ipotizzato un imminente collasso del sistema bancario simile a quello che è accaduto in occidente nel 2008-2009.
Chi sostiene ciò dimentica che la parte di "credito buono", ovvero mutui ai privati non è stata colpita anzi, i dati sui crediti di questo tipo sono ancora in aumento. Segnaliamo inoltre che secondo i dati sui prezzi delle case di maggio, su 70 città 69 rilevano prezzi delle case in aumento e quindi ci pare di poter asserire che non siamo di fronte ad un nuova crisi immobiliare ed a seguire bancaria.

Problemi solo interni quindi? Non proprio.

Il sotto indice new export orders dell'ultimo Pmi ha visto un calo dal 48.9 al 44.0, il più significativo calo mensile dal novembre 2008. Pare chiaro che anche la congiuntura globale incomincia ad avere qualche effetto negativo anche in Cina.

Vendiamo tutto?

Per ora la nostra visione di medio periodo non cambia a meno che il Gdp nei prossimi trimestri non segni una flessione importante. Una economia che cresce al 7.5% con una banca centrale che si sta interrogando sul come creare una crescita sostenibile ci pare una economia ancora da avere almeno di medio periodo.
Per ciò che riguarda il breve periodo invece, le tensioni causate soprattutto dalla stretta monetaria, potrebbero ancora essere più che presenti.

Cercando di essere pragmatici e guardando il grafico dell'Etf sulla Cina segnalatovi qualche settimana addietro, dobbiamo purtroppo prendere atto che il trend di breve non è più favorevole e se l'Etf tornerà al di sotto di quota 88, le probabilità di vedere nuovi minimi relativi si incrementeranno significativamente.

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