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FED: RIDUZIONE 'QE' IN VISTA
Nell'attesa conferenza stampa di ieri sera al meeting del Fomc Bernanke ha spiegato quali sono gli orientamenti della Federal Reserve per i prossimi mesi. Come avevamo anticipato nel nostro articolo di ieri le intenzioni della banca centrale americana puntano seriamente a ridurre la portata dello stimolo monetario nel corso di quest'anno e a porvi termine per la metà del 2014, forte delle prospettive di continuo miglioramento del mercato del lavoro e dell'economia, che continua a espandersi pur se a ritmo modesto.
Per il momento invece rimane confermato l'attuale livello mensile di acquisti di bond, pari a 85 miliardi di dollari, e viene mantenuto un livello dei tassi prossimi allo zero.

L'istituto centrale americano ha inoltre confermato che il costo del denaro non verrà alzato almeno fintanto che il tasso di disoccupazione, che per quanto riguarda i dati relativi a maggio 2013 è calcolato in percentuale pari al 7,6%, non si ridurrà ad un livello pari o inferiore ad una percentuale del 6,5%.
Dalla riunione emerge infatti, che 14 dei 19 componenti del comitato di politica monetaria della Fed ritengono fuori luogo un rialzo dei tassi prima del 2015.

OCCHIO AI BTP
Le ripercussioni legate ad un prossimo graduale disimpegno della Fed potrebbero pesare sui Btp.
Ricordiamo che i rendimenti nelle scorse settimane, hanno invertito il trend discendente, per poi stabilizzarsi, proprio sui timori di un allentamento del programma di 'quantitative easing' dell'istituto centrale Usa.
Ieri intanto, il mercato obbligazionario italiano ha terminato in positivo una seduta interlocutoria, in vista delle comunicazioni della Fed, con lo spread tra decennali Btp/Bund a 270 punti base.
Oggi abbiamo dato un buy tenendoci dalla parte dei bottoni per sfruttare eventuali sbalzi del mercato.

CINA: DATI PMI
L'attività del settore manifatturiero in Cina a giugno si è nuovamente contratta, segnando il minimo dal settembre dell'anno scorso, a segnalare il rischio di un rallentamento della seconda economia mondiale nel secondo trimestre.
Secondo le stime degli analisti il dato previsionale relativo alla manifattura nel mese di giugno si è ulteriormente ridotto passando dai 49,2 del mese di maggio agli attuali 48,3.
E' ulteriormente aumentato (in negativo) dunque il differenziale con la soglia strategica di 50 punti.

GIAPPONE: LA FIDUCIA SALE
Nel vicino sol levante, invece, sale ai massimi (rispetto agli ultimi due anni) la fiducia delle imprese manifatturiere giapponesi. Il dato aumenta passando dai + 7 registrati a maggio ai + 15 di giugno. Aumenta, anche se in modo meno evidente, la fiducia delle aziende non manifatturiere, il cui indice sale da + 19 a + 20.

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