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LAVORO: TEMATICA DEL GIORNO
Oggi a Roma si tiene un vertice tra i ministri di Economia e Lavoro di Italia, Francia, Germania e Spagna. Obbiettivo dell'incontro è trovare un punto d'incontro sul tema dell'occupazione e del mercato del lavoro.
Il vertice tra i leader europei sarà aperto da una colazione con il presidente del Consiglio Enrico Letta, poi saranno i ministri dell'eurozona a sedersi attorno ad un tavolo e ad avviare un lavoro che sarà propedeutico anche alla riunione interministeriale del G20 che si terrà a Mosca nel prossimo mese di luglio. L'incontro che si terrà nella capitale il 14 giugno è stato proposto dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Enrico Giovannini (sotto in foto) e vedrà la partecipazione dei ministri Saccomanni, Sapin, Moscovici, Layen, Wolfgang, Shauble, Jurado e Garcia.

Ieri , invece, lo stesso Enrico Giovannini, ministro del Welfare, ha incontrato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil per discutere le priorità.
Il governo italiano punta a destinare 1 miliardo di euro a favore dell'occupazione giovanile, cifra che potrebbe essere reperita dalla riprogrammazione di parte dei fondi strutturali europei.
Giovannini ha annunciato una serie di misure urgenti per l'occupazione.
La prima misura che si intende prendere in esame per rilanciare l'occupazione è la riduzione a zero della pausa tra un contratto a tempo determinato e l'altro per i più giovani. Come noto la legge Fornero ha allungato gli intervalli a 60 e 90 giorni (a seconda della durata del contratto a tempo determinato), penalizzando le imprese ad assumere.
Un secondo possibile intervento che potrebbe confluire nel pacchetto lavoro è una «rimodulazione» del contratto di apprendistato: l'ipotesi è di superare il vincolo alla stabilizzazione (imposto sempre dalla legge 92, 30% per i primi tre anni, poi 50%) per poter assumere nuovi apprendisti.
Altra proposta seriamente allo studio riguarda l'intenzione di sostenere le aziende che assumono giovani con meno di 30 anni, con un credito d'imposta attraverso una decontribuzione per le imprese che assumono giovani.

A Ginevra, l'organizzazione internazionale del lavoro terrà oggi una riunione ministeriale informale. All'incontro parteciperà anche Van Rompuy. Ricordiamo che la settimana scorsa nel suo rapporto sull'Italia i vertici di I.L.O. (International Labour Organization) hanno sottolineato la necessità di 1,7 milioni di nuovi posti di lavoro.

Nell'agenda macro c'è il dato di Eurostat per la zona euro relativo al tasso di disoccupazione del primo trimestre, dopo il -0,3% su trimestre e il -0,8% su anno dell'ultimo trimestre del 2012.
L'Istat invece rende noto il dato del costo del lavoro in Italia nel primo trimestre.

SACCOMANNI SU IMU, IVA E DEBITI PA
Il ministro dell'economia Fabrizio Saccomanni rispondendo a precise interrogazioni parlamentari in Senato ha ammesso che il bilancio pubblico non offre spazi per trovare gli 8 miliardi necessari su base annua a bloccare l'aumento dell'Iva e a esentare la prima casa dal pagamento dell'Imu. L'eliminazione completa dell'Imu costa 4 miliardi e altrettanto il blocco di un punto dell'Iva, cifre che "fanno ipotizzare interventi compensativi di estrema severità che al momento non sono rinvenibili."
Queste affermazioni sono state ribadite presso gli studi di Porta a Porta dal ministro allo Sviluppo economico, Flavio Zanonato (in foto sotto). Nel corso dell'intervista il ministro ha confermato che "fra 16 giorni, e senza che il governo faccia nulla, visto che è stato un provvedimento già deciso dal precedente esecutivo, avremo l'Iva aumentata di un punto dal 21 al 22%. In questo momento soldi per evitare l'aumento dell'Iva nel bilancio dello stato non ce ne sono"

Quanto ai debiti delle PA Saccomanni ha detto che il governo dovrebbe liquidare alle imprese fornitrici altri 20-30 miliardi dopo i primi 40 già previsti circa per riportare la dinamica dei pagamenti a un livello più fisiologico.
Intanto la Bce ieri nel suo bollettino ha messo in dubbio la tenuta del bilancio italiano ricordando al governo come sia "una sfida cruciale per la politica di bilancio" mantenere l'indebitamento entro il 3% del Pil "nel prossimo futuro".

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