BERNANKE
Nel corso dell'audizione di ieri al Congresso Ben Bernanke ha fornito una diagnosi della prima economia mondiale in linea a quella dell'ultimo Fomc. Lo stimolo garantito dalla politica monetaria espansiva, ha evidenziato Bernanke, contribuisce a sostenere la ripresa dell'economia Americana ma servono ulteriori segnali di miglioramento della congiuntura prima di rallentare gli interventi.
Una prematura riduzione degli interventi di politica monetaria potrebbe condurre a un temporaneo rialzo dei tassi di interesse ma porterebbe anche aumentare il rischio di un rallentamento o una fine della ripresa economica e farebbe scendere ulteriormente l'inflazione.
Bernanke non ha però escluso che una decisione sulla riduzione dell'importo degli acquisti di asset della Fed, pari attualmente a 85 miliardi di dollari al mese, potrebbe essere presa "nei prossimi meeting" ma "dipenderà dai dati" e solo "con in presenza di un netto miglioramento del mercato del lavoro"
BCE E DEFLAZIONE
Per arginare i rischi di deflazione la Bce utilizzerà tutti gli strumenti a Sua disposizione e se del caso diversificherà la gli strumenti di intervento. Queste le dichiarazioni del membro dell'esecutivo della banca centrale Peter Praet (in foto), che ha ribadito l'assoluta necessità di evitare che una spirale deflazionistica danneggi la ripresa economica.
"Il primo nostro obiettivo è la stabilità dei prezzi" ha continuato Praet, "e dunque per salvaguardarlo attueremo, se necessario, tutti gli strumenti di politica monetaria a nostra disposizione".
CINA: DATI SUL MANIFATTURIERO
Per la prima volta da sette mesi il comparto manifatturiero cinese è in contrazione. Sono, dunque, confermati il dubbi che ci erano sorti in seguito alla diminuzione degli ordinativi.
Le analisi sull''indice Pmi manifatturiero cinese denotano in maggio una discesa a 49,6 punti. Il dato finale di aprile si è attestato a 50,4.
