Immaginate una specie di fax a tre dimensioni. Mettete nella macchinetta che avete acquistato (costano da US$ 1300) un oggetto in plastica, magari una chiave inglese come mostrato su internet. Lo volete inviare dall'altra parte del mondo dove un altro corrispondente, con relativa macchina, lo aspetta. Si schiaccia un pulsante e l'oggetto si materializza anche dal ricevente. Si utilizzano i laser. Si possono usare metalli, plastica, etc. Formalmente questa è, come detto in inglese, un "advanced manufacturing and design process for making solid 3D objects from a digital file".
Fantascienza ? No, la tecnologia esiste già da 20 anni e da un paio di anni le macchine sono acquistabili e le azioni delle società che sviluppano questa tecnologia sono in folle rialzo a New York.
Vi prego leggere quanto sostenuto da Obama su Cnbc al seguente link "Obama's Boost Only Added to 3-D Stocks' Rally":http://www.cnbc.com/id/100464208. Obama sponsorizza questa tecnologia e ne ha parlato entusiasticamente in quest'articolo.
E date una occhiata a quanto dice Mark Fleming nel seguente articolo titolato "Investing in 3D printing stocks in 2013":http://www.3dprinter.net/investing-in-3d-printing-stocks-in-2013 . In questo articolo Mark Fleming chiarisce che sono pochissime le società che sono totalmente concentrate su questa tecnologia.
Le tre principali crediamo siano:
- 3D Systems Corporation sigla DDD, capitalizzazione 4 miliardi di dollari quotata sul NYSE a NY
- Stratasys SSYS con analoga capitalizzazione sul Nasdaq
- The ExOne Co, sigla XONE capitalizzazione 400 milioni di dollari da poco quotata dopo aver esordito, dopo l'OPA, con un + 48%. E poi la corsa è proseguita mese dopo mese.
Gli scambi su queste tre società sono elevatissimi, 3-5 milioni di azioni passano di mano ogni giorno.
L'hanno chiamata la terza rivoluzione industriale. Dopo il vapore e internet.
Arriviamo tardi? Forse. Da ottobre 2011 le azioni delle prime due compagnie si sono quadruplicate. Ma, come rilevano gli analisti americani, pochissimi investitori conoscono questa tecnologia e questi titoli. Quando comprenderanno i vantaggi di queste tecniche cercheranno di sicuro i produttori.
E' una grossa, rischiosa scommessa. Se volere seguire Obama dovete essere pronti a rischiare un poco. Ma chi non risica non rosica. E chi ha acquistato queste azioni due anni fa (o per XONE al momento dell'IPO) l'investimento risulta eccellente. Speriamo prosegua anche nel futuro. La corsa potrebbe essere solo all'inizio.
L'articolo di Mark Fleming accenna alla possibilità che realtà così piccole siano opate dai giganti USA. Il fatturato cresce infatti a ritmi elevatissimi e in America, mentre tutto stagna, le società in forte ascesa di fatturato sono concupite. Un fattore in più da valutare.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)