Dopo l'articolo del nostro Direttore sarebbe troppo facile continuare a sparare contro il nostro mercatino asfittico dell'angolo dietro casa. Ma effettivamente fare trading in Italia, tra Tobin Tax e macchinette algoritmiche che artificialmente fanno volumi con books che si svuotano e si riempiono in un attimo, ma in realtà senza o con pochi veri investitori, behh….. dicevamo che è quasi impossibile fare trading seriamente !!
Date uno sguardo ai grafici di titoli con i cosiddetti volumi, pieni di gap, grandi spike e senza motivazioni esterne (news, dati di bilancio, ecc) che possano giustificare tali andamenti, ma tant'è !!
Sono anni che lo diciamo ed abbiamo cercato di adeguarci restringendo sempre più il trading sul mercato nostrano (altrimenti sarebbe stato masochismo puro), ma nonostante tutto ci arrivano mail sul perchè non investiamo su quel titolo anzichè su quell'altro, ma tutti o quasi rigorosamente italiani.
Cerchiamo di aprire gli occhi, è già un rischio investire sui mercati azionari, ma aggiungere gratuitamente un ulteriore rischio solo perchè le sim o le banche italiane offrono adeguata copertura e basse commissioni sui titoli del mercato italiano, ripetiamo, è quasi puro masochismo.
Ed è per questa ragione che, con sofferenza, aspettiamo di andare a target con il 50% sui pochi BUY italiani in Portafoglio, salvando così la pellaccia del c/c, ma di certo non avendo alcuna fiducia su un possibile investimento duraturo, serio, da accompagnare.
Detto ciò e passando all'operatività, vi segnaliamo di aver venduto l'altra metà della posizione quasi in pareggio grazie all'ennesimo gap down su:
– BREMBO (IT0001050910) A 11.95.
LA REDAZIONE.
Articolo di Sandro Mancini.
L’autore del presente articolo è iscritto all’Ordine dei Giornalisti e non detiene gli strumenti oggetto delle sue analisi.
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