All'assemblea delle Fondiaria Risp categoria "A" il Lombardreport.com non poteva non essere presente. Avevamo già illustrato un paio di mesi fa le ragioni per le quali ritenevamo ingiusto il rapporto di concambio fissato da Unipol per il concambio. Sul mercato sono quotate sia le risparmio A che le risparmio B di Fonsai, con caratteristiche e privilegi diversi che dovrebbero essere ben noti a chi ha fissato i concambi. Ma così non è (finora) stato.
Ancora una volta,come nel caso delle Milano Ass risp, Unipol non ha tenuto conto delle caratteristiche delle risparmio e della prelazione sui dividendi che queste azioni hanno maturato.
Per Milano Assicurazioni Unipol se ne puo' infischiare,anche se si tratta di cifre ridicole coinvolte rispetto all'entita' della fusione di due gruppi che capitalizzano 3000 milioni complessivamente oggi. Se gli azionisti delle risparmio della Milano non voteranno a favore la fusione in Fonsai – Unipol naufragherà e Milano sara' tenuta separata. Poco male.
Ma per Fonsai risp A la situazione è ben più cupa per Unipol. Ancora una volta si è cercato di risparmiare il dividendo pregresso che rappresenta meno dell'1% della capitalizzazione delle Fondiaria SAI. Ma qui se i possessori delle Fonsai A risp dovessero votare contro la fusione, per protesta per l'azzeramento dei loro diritti, questa potrebbe saltare (cfr PS). Con conseguenze inimmaginabili per le società.
L'Avv. Dario Trevisan è già noto ed apprezzato dai lettori del lombardreport.com. Insieme a lui abbiamo fatto ricorso anni fa per la fusione delle De Ferrari risparmio avvenuta in spregio al codice civile – che tutela i possessori delle azioni di risparmio – ed ora siamo in appello al Tribunale di Genova.
Ora l'avv. Trevisan rappresenta una valanga di fondi che posseggono quasi il 38% delle azioni Fondiaria A e chiede che i diritti degli azionisti di questa categoria di azioni siano salvaguardati-
Rimandiamo gli amici che ci seguono al Sole 24 Ore di mercoledì 27 marzo, pagina 21, titolo dell'articolo "Fonsai, soci risparmio allo scontro sui concambi" per maggiori dettagli.
RIASSUMENDO, per parificare le due categorie di azioni Fondiaria risp A e Fondiaria risp B, le prime con valore nominale di 100 euro e le seconde 0,565 e i rispettivi diversi privilegi si chiede:
1) distribuzione di 13 euro per ogni azione Fonsai risp A in quanto hanno diritto di prelazione del 6,5% per i due esercizi passati. Quindi,con nominale di 100 euro, 6,5x = 13). le azioni che ora quotano 93 passerebbero perciò a 80 euro. Una spesa per Unipol inferiore all'!% della capitalizzazione di Fonsai che requilibrerebbe il privilegio calpestato.
2) Split (che non costa niente a Unipol) di 177 azioni per ogni vecchia azione risp A posseduta per portare il valore contabile delle risp A pari a 0,565 come quello delle risp B.
3) conversione delle risp A alla pari in B,dato che ormai i privilegi sarebbero equiparati.
Facciamo perciò un calcolino della serva:
1) azione A 93- 13 =80 euro :177 =0,452 -quotazione teorica delle azioni A dopo lo split.
2) le azioni B,che capitalizzano quasi il triplo attualmente di quanto capitalizzino le A, valgono invece 0,88 euro.
Se la giusta impugnazione fatta dall'Avv Trevisan delle decisioni di Unipol avra 'successo in Tribunale (o come ha detto l'Avv Trevisan "spero di trovare un accordo prima di adire alle vie legali") i possessori delle azioni risp A dal valore di 0,452 si troverebbero,ai prezzi di oggi, azioni che quotano 0,88.
Ben si comprende perciò perché nelle ultime due bruttissime sedute di borsa il titolo della Fonsai A risp sia salito un poco,pur rimanendo lontanissimo da quanto si augurano i possessori delle risp A . I Giù il cappello all'Avv. Dario Trevisan, ancora una volta alfiere a difesa dei piccoli risparmiatori.
Ed ancora una volta con il lombardreport.com pronto ad aggregarsi nella battaglia.
PS- ha totalmente ragione l'amico che mi ricorda che per la fusione non è necessaria l'approvazione dei soci di fondiaria risp A come erroneamente scritto sopra.. Intendevo che con un rischio di impugnazione derivante dai diritti lesi dei portatori delle azioni di risparmio ci sarebbe sempre una spada di Damocle dalle penalizzanti conseguenze se il giudice dovesse dare ragione. Quindi,come proposto,si cerca di sollecitare gli amministratori e le autorita' di vigilanza per quanto di competenza a modificare tale progetto di fusione approvando le richieste dell'avv Trevisan per ottenere l'assenso dei portatori di fondiaria A risp e non esercitare azioni legali.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)