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Commenti incoraggianti dall'FMI ma i rischi restano


Vi segnliamo il commento di Kepler, che condividiamo, sul comunicato dell'Fmi di ieri sera.

"A mercato chiuso l'FMI ha emesso un comunicato stampa per annunciare l'esito della missione per verificare la stabilità del sistema finanziario italiano conclusasi ieri.

L'FMI riconosce una "sostanziale resistenza" del sistema finanziario italiano alla grave e prolungata recessione in Italia e alla crisi del debito sovrano grazie, tra gli altri, al sostegno della BCE. Il sistema è riuscito anche a far crescere i depositi e a raccogliere nuovi capitali, limitando il ricorso agli aiuti di Stato. L'FMI sottolinea che il sistema bancario italiano è ben capitalizzato ed è in grado di assorbire la maggior parte delle perdite generate da un contesto macroeconomico sfavorevole e da shock di liquidità, oltre a rispettare i requisiti Basilea III.
Sulla qualità del credito, l'FMI osserva la progressiva riduzione della copertura delle sofferenze (riconoscendo comunque che le regole per la classificazione degli impieghi sono più conservative in Italia che all'estero) ma apprezza anche il programma di ispezioni condotte dalla Banca d'Italia per aumentare gli accantonamenti e le coperture.

Per difendere la posizione corrente, l'FMI suggerisce interventi finalizzati ad alzare gli accantonamenti, a migliorare l'efficienza e la redditività, a sviluppare un mercato per la vendita delle sofferenze e a rafforzare il capitale e i piani di finanziamento, riconoscendo che la Banca d'Italia ha già avviato iniziative in tale direzione.

L'FMI raccomanda un rafforzamento delle attuali regole sulla corporate governance per meglio definire e limitare il ruolo delle fondazioni e del top management delle banche italiane, inclusa anche la possibilità di cambiarli in caso di comportamenti negativi.

Giudichiamo incoraggianti le dichiarazioni dell'FMI benché la pressione sulla redditività e sugli accantonamenti dovrebbe mantenersi sia nel 2013 sia nel 2014, poiché resterà l'attenzione su una copertura adeguata dei crediti e i trend macro non dovrebbero migliorare a breve.

Non ci è chiaro se le ispezioni finora condotte dalla Banca d'Italia siano considerate sufficienti dall'FMI o solo l'inizio di un processo.

Ricordiamo che, in base alle indicazioni della Banca d'Italia, le banche italiane nel Q4 2012 hanno registrato 254bp di costo del rischio (148bp nel 2012) e un incremento di 1.5pp QOQ della copertura dei crediti problematici complessivi al 40.3% a fine 2012 (+83bp QOQ al 55.5% per la copertura delle sofferenze), che stimiamo in crescita al 41.4% a fine 2013 (56.5%)."

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