Mercati alla corda, in queste ultime sedute, sia sul fronte delle obbligazioni, sia sul fronte delle azioni.
Il caso MPS sta monopolizzando la scena mediatica, creando ripercussioni su tutti i titoli bancari del nostro mercatino; a questo aggiungiamo l'evento shock che ha riguardato SNS in Olanda, e la frittata è fatta.
Il mercato dei bond ha iniziato a scricchiolare con fare sinistro, e anche le borse a contatto con le resistenze importanti hanno preso la via del ripiegamento. Ritornano anche d'attualità i timori sull'Europa, per bocca di Morgan Stanley, con lo spread Btp/Bund che ha ripreso a salire. Insomma, un bel guazzabuglio.
Stando così le cose, ritengo sia di rigore mantenere un profilo molto basso e assolutamente prudente: inutile, a mio modo di vedere, prendere rischi non adeguatamente remunerati in questo momento. Il nostro portafoglio mantiene la rotta, e il suo carattere difensivo ci permette di mantenere il rendimento su livelli decorosi.
Accusiamo un leggero decremento di valore dell'asset complessivo rispetto alla valutazione precedente, a causa della lieve correzione generalizzata su tutte le asset class presenti in portafoglio.
Le tensioni si fanno sentire, ovviamente, su tutto il tratto della curva dei rendimenti, ma nel nostro caso in maniera marginale grazie alla bassa duration del comparto fondi e grazie alla stabilità sulle aspettative di inflazione sulla parte ETF.
Come ho già avuto modo di dire, rispondendo ad un gentile abbonato, questa conformazione di portafoglio è né più e né meno che un decoroso parcheggio; la scelta di mantenere una strategia al momento difensiva è dettata da quanto sopra esposto. Verrà sicuramente il momento in cui si potrà tornare a "scorrazzare" per book e mercati, ma non credo sia questo il momento.