Ondata di vendite, negli ultimi giorni sull'Oro, che ha proseguito il suo movimento ribassista iniziato il giorno 11 febbraio, con la rottura del triangolo simmetrico che si era formato da metà gennaio.
Dietro il ribasso vi sono si motivazioni tecniche ma a mio parere anche la volontà di hedge funds e fondi Usa di tenere sotto controllo il prezzo, in una fase di mercato in cui tutte le principali banche centrali premono sull'acceleratore della stampa di moneta e cercano, (tranne l'Europa) di svalutare la propria valuta, rendendola più competitiva sul lato dell'export e della dimensione del debito complessivo.
Ieri in particolare poi una serie di concause hanno determinato un vero e proprio sell off nel pomeriggio. Oltre al rafforzamento del dollaro, ha sicuramente influito la diffusione delle minute relative all'ultimo Fomc della banca centrale Usa. I bene informati che ne conoscevano già il contenuto infatti, hanno anticipato il movimento che si è intensificato a partire dalle 20.00, quando è stata ufficializzata una spaccatura all'interno del board; una parte dei membri della Fed hanno infatti dichiarato la loro volontà di metter fine anticipatamente al quantitative easing da 85 bn al mese posto in essere a fine estate, asserendo che provoca più danni che benefici. L'altra metà invece, è ancora favorevole a tenere in piedi la stampa di moneta ad oltranza.
Come sanno coloro che mi seguono più assiduamente, sono mesi che affermo che il Gold è ormai una specie di future sulle probabilità di implementazione di manovre di stampa di moneta, soprattutto ad opera della Fed e anche in questo caso ne abbiamo avuto conferma.
In questo modo gli operatori che stanno provocando questo ridimensionamento del prezzo ottengono un duplice risultato. Evitare che i mercati si preoccupino, vedendo un prezzo di nuovo vicino ai massimi storici del 2011 e la possibilità di ricomprare a prezzi più bassi. D'altra parte, anche Soros ha dichiarato nei giorni scorsi, di aver dimezzato la sua posizione sul GLD a fine 2012 e queste vendite non fanno che agevolare la sua strategia, che è quella di rientrare a condizioni più vantaggiose.
Tecnicamente a questo punto un rimbalzo ci sta tutto, quindi attenzione a veloci short squeeze, anche violenti, che potrebbero scattare improvvisamente tra oggi e domani.
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