C'era una volta e-planet .. ora c'è il turnaround di Retelit


Qualche affezionato frequentatore del ( ex ) Nuovo Mercato ricorderà le fantascientifiche quotazioni di E.Planet. La compagnia, specializzata in servizi integrati di telefonia, trasmissioni dati e servizi a valore aggiunto quotava nel 2000 euro 83. La discesa, come tutte le meteore, è stata fulminante. Chiudeva il 2001 attorno a 7 euro.

Erano tempi folli. Il lombardreport.com perdeva clienti e riceveva lettere di fuoco dai lettori perché scrivevamo che Tiscali ( a 1000 euro pre-frazionamento ) era una assurdità in quanto – dicevamo – " capitalizzava oltre Fiat o Intermobiliare, società che le rispettive famiglie avevano costruito in molte " generazioni."

Ma il dramma era solo all'inizio e la maggior parte di queste ex- stelle è infatti miseramente fallita. Chi si ricorda più di Finmatica o di Freedomland o di Inferentia o di Opengate?

Ma qualche titolo resiste ancora e sta attraversando una praticamente sconosciuta fase di interessante turnaround.
Parliamo proprio di E.Planet che ora è totalmente irriconoscibile. Ha mutato nome in RETELIT (sigla LIT), ha totalmente cambiato gli azionisti di rifermento ed ha leggermente modificato la sua attività puntando anche verso settori più promettenti pur rimanendo sempre nel campo della comunicazione e della fibra ottica.

RETELIT ha una insolita attrattiva per la borsa italiana: è facilmente opabile. Il maggiore azionista possiede soltanto il 15% dei titoli in circolazione. Capitalizza 85 milioni di euro, ha – caso quasi unico – liquidità al 30 settembre 2012 per 10,3 milioni di euro. Ha inoltre recentemente affittato il ramo d'azienda WIMAX che per cinque anni sarà una ottima fonte di reddito; inoltre l'affitto potrà diventare cessione del ramo d'azienda a partire dal prossimo luglio (generando circa 5 milioni di euro all'anno aggiuntivi di cassa ).
Il nuovo CDA, promosso dalla Lybian Post Telecommunication Information Company (LPTIC) che controlla il 14,79% di RETELIT vede come Presidente Gabriele Pinosa e vice presidente Majdi Ashibani, che è anche il presidente del LPTIC.

Hanno conquistato il consiglio di amministrazione, in ottobre, scalzando una fiacca dirigenza che era nota in borsa per stilare Piani Industriali pluriennali che non venivano mai rispettati. Come risulta dai risultati negativi decennali.
Eppure RETELIT ha un grande asso nella sua manica, dimenticato dal grande pubblico degli investitori: una rete di fibra ottica per 7400 km che copre parte dell'Italia.

Come riporta testualmente il rendiconto sociale di Retelit al 30 giugno" L'estensione della rete in fibra ottica è aumentata al 30 giugno 2012 a 8274 km di cui 1893 in ambito urbano. Il dato include tratte in sovrapposizione per 838 km. Il patrimonio netto di Retelit ammonta a 138 ,3 milioni. La quotazione di borsa si aggira attorno a 80 milioni di euro.

RETELIT oltre alla rete ottica possiede 19 data center con circa 6.000 mq di spazio a disposizione.
Il bilancio al 30 settembre (periodo nel quale comandava ancora la vecchia dirigenza ) vede una perdita ridotta da 4,1 a 1,6 milioni di euro.

Sul mercato italiano vi erano due società quotate specializzate in fibra ottica , la "soluzione più competitiva per la trasmissione di dati ".: FASTWEB e RETELIT. La prima è già stata opata e delistata da Swisscom.

Il bilancio di Retelit non segnala una importante situazione sociale. I lavori per l'interramento dei 7.400 km di fibra, vero asso nella manica di Retelit, sono stati quasi totalmente ammortizzati in questo decennio.

Il reale patrimonio della società non è perciò rappresentato dalla semplice lettura dell'analoga voce di bilancio.
Il costo sopportato da RETELIT in tutti questi anni per dotarsi della rete è stato di circa 500 milioni di euro, mi ha comunicato il Presidente della societa' Gabriele Pinosa, in risposta ad una mia specifica domanda.

Nell' ordine precisamente il presidente del Comitato Esecutivo ing. Mauro Tosi e il preisdente del Consiglio di Amministrazione dott. Gabriele Pinosa

Il cambiamento dei membri del CdA (ora su 9 membri 7 sono specializzati in fibra ottica e due nel settore finanziario ) prelude – come ancora mi annuncia il neo-Presidente – ad un rilancio di RETELIT che dovrebbe avere "un ruolo strategico" nello sviluppo della connessione tra Italia e Libia e fa ritenere che la società possa assumere in futuro un ruolo da protagonista nei rapporti tra Europa e Africa."

Borsisticamente RETELIT ha in circolazione 36 milioni di warrant, un terzo dei quali in mano ai libici. I warrant scadevano a fine dicembre ma la societa' ha deliberato di spostare la scadenza al 31 marzo per permettere ai soci di valutare il nuovo
Piano Industriale compilato con l' ausilio anche dei libici e del top management di settore a livello internazionale, che sarà annunciato all'inizio di marzo. Questi 36 milioni di warrant permettono di sottoscrivere (1 w: 1 azione) una nuova azione a 0,50 euro entro il 31 marzo. Una cifra che risulta in linea con le attuali quotazioni, ma lontana dal massimo di 0,72 euro toccato pochi mesi fa da Retelit alla notizia dell'ottenimento di un contratto dalla Difesa Americana.

I libici indubbiamente sottoscriveranno la quota di loro competenza ed aumenteranno la presa su RETELIT. I piccoli soci lo faranno se risulterà più conveniente rispetto all'acquisto dell' azione. Tutto dipenderà da come il mercato reagirà alla
comunicazione, il 1° marzo, del nuovo Piano Industriale.

Ricapitolando Retelit risulta interessante in quanto:
1) opera in uno dei pochissimi settori economici in espansione (connessioni in fibra ottica )
2) dispone di liquidità ( bilancio 30 settembre 2012 ) per 10,3 milioni
3) continua ad incassare un affitto certo (wimax) che le incrementa la liquidità
4) Il Governo Italiano dovrebbe lanciare un piano di cablaggio nazionale. RETELIT ha già pronto 7400 km da offrire, ed è
pronta a collaborare nello sviluppo
5) Il nuovo gruppo dirigente ha limitate pretese come retribuzione fissa della loro attività. RETELIT non sarà più una società da mungere bensì il top management otterrà remunerazioni variabili direttamente collegate al raggiungimento di risultati economicamente profittevoli per gli azionisti.
6) Una realta' così piccola che capitalizza 80 milioni pur avendo una posizione finanziaria positiva potrebbe diventare interessante per società ben più capillarmente presenti, come Fastweb etc..
Si pensi che la sola ebitda denunciata nel febbraio 2013 per l' esercizio di Fastweb 2012 è stata di 500 milioni ( 450 nel 2011 ) e che proprio Fastweb ha in tale occasione confermato che nel 2014 coprira' con il cablaggio il 20% dell' Italia, e confrontate questi numeri con la capitalizzazione di Retelit.
7) Il valore patrimoniale della societa' è molto piu' elevato della quotazione di borsa. I 7400 km di cavi sono gia' stati posati.. Questa è una situazione in cui versano molte compagnie quotate ,ma diventa interessante in caso di investimento in un settore in espansione che solitamente richiede forti investimenti. Magari per diventare testa di ponte in Africa .
8) con l' incasso probabile a fine marzo di 18,5 milioni di euro per i warrant in scadenza e con una cassa tra 6 e 10 milioni la società avrà oltre 25 milioni per proseguire l' attività di cablaggio e lo sviluppo diversificato nelle nuove tecnologie. Per una compagnia che capitalizzerà dopo l' esercizio dei warrant 100 milioni circa è una valanga di cassa, considerando anche che non ha ancora utilizzato l' eventuale leva finanziaria in quanto la società vanta una posizione finanziaria netta positiva..

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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