E alla fine la rottura e`arrivata e purtroppo e`stata verso il basso per il nostro FTSEMIB. Siamo quindi usciti in basso dalla fascia 19500-18500 con un calo settimanale pari al -4.72% che avrebbe potuto essere anche peggiore se non fosse stato per i buoni dati americani sulla disoccupazione che hanno ridato fiato ai mercati; dopo un minimo a 17793 il nostro indice principale ha chiuso a quota 18124 disegnando un hammer che fa ben sperare quantomeno per l`inizio della settimana, soprattutto se andiamo a vedere quanto successo oltreoceano. Qui infatti sono arrivate le prese di profitto, dopo gli ultimi massimi, che sono coincise con ben cinque sedute consecutive al ribasso, tutt`altro che marcato comunque, tant`e'che con la sola ultima seduta decisamente positiva il Dow Jones si e`riportato sopra quota 16000 e lo Sp500 si e`riportato sopra quota 1800, con entrambi gli indici che hanno di nuovo a portata i massimi assoluti! Anche il Dax chiude negativamente la settimana ma pure per questo indice il trend rialzista in atto resta saldo come pure quota 9000, mai messa in discussione. Ritracciamento c`e`stato pure sul Nikkey che torna verso quota 15000 dopo essersi fermato in area 15800. Rispetto a tutti, quindi, il nostro FTSEMIB e`quello impostato peggio: rotta la trentine rialzista che da luglio pilotava le quotazioni, rotti i minimi precedenti a 18500 e, fortunatamente, solo sfiorato il supporto a 17700 che sara`da monitorare come baluardo per ulteriori discese. Per sperare in qualcosa di piu`di un semplice rimbalzo, invece, bisognera`recuperare in fretta quota 18500 e tenerla. Non ci sono eventi degni di nota a livello internazionale mentre per quel che riguarda noi e`tutto legato ancora agli scenari politici: mercoledì ci sara`il voto di fiducia al governo Letta probabilmente con Renzi nuovo segretario del Pd. Ovvio che in caso di tensioni o peggio, crisi di governo, il nostro mercato potra`fare solo una cosa: scendere!!Inutile fare previsioni, ma per ora l`unica certezza e`che di rally di Natale non se ne vede manco l`ombra!!!
Settimana di stop sul portafoglio: chiusi i trade su Enel e Mediolanum, il primo gia`lunedì, in seguito al crollo per le brutte notizie arrivate dalla Spagna mentre sul secondo lo stop e`scattato venerdì, prima dell`uscita dei dati americani che hanno ridato fiato ai mercati. Sono restati ineseguiti gli altri trade impostati su Azimut, Cnh Industrial, Ubi ed Espresso: a questo punto cancello quelli su Ubi e Cnh industrial che hanno rotto al ribasso la congestione che li caratterizzava nelle ultime settimane; su Espresso, che resta rialzista di medio, sembra delinearsi una tendenza ribassista di brevissimo: per ora non ha ancora fatto un minimo inferiore al precedente, individuabile a 1.305 e resta comunque molto volatile come si e`visto nella seduta di mercoledì. Abbasso la soglia d`ingresso a sopra 1.47 e provo a lasciare il trade che sara`a rischio stop piu`alto per quanto detto. Infine per quanto riguarda Azimut vale quanto detto su Espresso, volatilità a parte, ma in questo caso cancello il trade solo perche`lo sostituiro` con altro nello stesso settore. Unico titolo presente in portafoglio al momento continua ad essere Acea, sul quale confermo lo stop e che provo a continuare a cavalcare auspicando la rottura di quota 8.5.
Come nuove posizioni imposto:
FONDIARIA, pronta per ripartire? Il titolo, che prende il posto di Azimut, ha un trend impostato al rialzo e sembrerebbe intenzionato a riprendere la corsa dopo la pausa delle ultime settimane. Si dimostra piu`forte del mercato al momento percio`imposto l`acquisto sulla rottura di quota 2 che potrebbe rivelarsi decisiva.
PARMALAT, che congestione! Da circa meta`agosto il titolo si e`mosso all`interno di una fascia piuttosto stretta compresa tra 2.45 e 2.5, con solo episodiche rotture al ribasso a cavallo di novembre. Nell`ultima seduta si e`riportato sulla parte alta della fascia con buoni volumi percio`inserisco un buy sopra quota 2.5 contando che, in caso di rottura, scarichi tutta l`energia accumulata. Lo stop, manco a dirlo, sara`nel caso sotto quota 2.45 con un rapporto rischio/rendimento decisamente favorevole.