Piano Bar : Fine Anno in sella al Toro...


Piano Bar di Virginio Frigieri
*Fine anno in sella al toro…*

Il quadro tecnico: special di fine anno

Come scrivevo sull'ultimo articolo, un toro in salute si riconosce facilmente dal fatto che il break out del massimo precedente avviene in un arco di tempo che va da 7/8 sedute ad un massimo di 13/14 che sono anche i tempi di formazione dei primi due stargate sui cicli dinamici. Puntuale come un orologio svizzero sul Dow Jones la 14° barra di ciclo dinamico ha rotto al rialzo e la spinta energetica che ne è scaturita è ben impressa sul grafico.

Certo un paio di gap sul Nasdaq andranno chiusi, un po' di volatilità nelle prime sedute del nuovo anno tornerà … in genere i fondi in questo periodo aggiustano le loro posizioni, ma come ho scritto due settimane fa, finché non cede 15.500 non conviene stare a fasciarsi la testa.

Poi, che le onde B non possano estendere all'infinito è un fatto certo, come è quasi certo che terminata quest'onda ci aspettano tempi dolorosi; tenete presente che nelle scorse settimane il 4 e l'11 dicembre Investor Intelligence segnalava che solo il 14,3% dei servizi di consulenza di borsa erano posizionati al ribasso e questa percentuale è la più bassa degli ultimi 25 anni… nemmeno nei bull market del 2000 e del 2007 la percentuale di orsi era così bassa; bisogna tornare a prima del crollo del 1987 per trovare percentuali inferiori. Il 50% degli ex orsi intervistati hanno dichiarato di aver abbandonato il campo degli orsi per stanchezza e nell'altra metà dei casi i pochi rimasti super orsi, sostengono che il mercato è in bolla ma che per ora non è ancora su un picco capace di farla esplodere. Che dire? L'esperienza insegna che quando nessuno è più ribassista e tutti sono rialzisti si è molto vicini ad un top del mercato… ma sulla bolla voglio tornare in chiusura di report perche ci sono un po' di numeri che vanno perlomeno conosciuti.
Ci sono persone convinte che una impennata praticamente verticale andrà a concludere il rally rialzista, ma anche questa è una rappresentazione ottimistica non suffragata da prove pratiche; se vi andate a vedere l'ultima gamba al rialzo del bull market del 2000 da ottobre '99 a gennaio 2000 il mercato è salito con una inclinazione attorno ai 45 gradi. I picchi molto inclinati sono in realtà più frequenti sul mercato delle commodity che sui mercati azionari e c'è un motivo anche abbastanza intuitivo; le commodity si impennano sostenute dal sentimento della paura… paura di non riuscire più acquistare a quei prezzi, perchè magari la commodity in esame si sta esaurendo o perché fino al prossimo raccolto ci sarà penuria della stessa. I mercati azionari in prossimità dei top di mercato si impennano sostenuti dal compiacimento e dalle attese di guadagno degli investitori; c'è anche chi sostiene che negli ultimi anni i mercati azionari si stanno "commoditizzando", ma francamente sarebbe la prima volta. L'unica cosa che in genere si riscontra verso il termine di un mercato toro, sono le sparate dei giornali che chiamano target improbabili; se ricordate nel 2000 cerano giornali che sparavano il Dow a 36.000 , 40.000 qualcuno addirittura sparò un 100.000. Io penso che difficilmente resti spazio nell'ipotesi migliore per andare oltre un altro 15% forse 20% per cui se verso 19-21 mila di Dow Jones vedrò partire i titoloni, andrò al mare. Ma ripeto questa è la mia previsione più ottimistica, diversamente la cuccagna può finire anche molto prima. Ma proseguiamo la nostra panoramica sui mercati azionari: il Daily Sentiment Index si è trovato a superare nello scorso mese di novembre, per due volte il 93% di operatori tori. Il settimanale Investor Intelligence nelle ultime tre settimane ha mostrato una percentuale di tori fra i consulenti intervistati di oltre l'80%, e il denaro investito in fondi azionari al rialzo e fondi azionari al ribasso, rispecchia perfettamente questa fotografica con un rapporto che ha raggiunto il valore di 5:1 che diventa 10:1 se si esamina la situazione dei fondi con leverage.
Il 16 dicembre un importante quotidiano americano ha raccolto le opinioni di 5 esperti che hanno tenuto una specie di "Tavola Rotonda". Tralasciando il fatto che tutti e cinque gli intervenuti erano bullish, le principali argomentazioni esposte sono state queste:
1 . Gli investitori devono mostrare un'euforia allucinante prima che il mercato possa venire giù.
2 . La debole ripresa mantiene gli investitori abbastanza fiduciosi per un top futuro.
3 . La possibilità di un " … 5 % correzione di breve e superficiale" non è " stravagante ".
4 . Se il mercato corregge , sarà una benedizione .
5 . Ma non aspettare per una correzione , perché ti basta perdere la barca .
6 . Se la Fed si assottiglia , non farà male il mercato …
7 . … Perché l'economia è sempre più sano e sarà presto in più forte espansione.
8 … I tassi di interesse probabilmente non saliranno molto …
9 . … ma se lo fanno , non sarà male per il mercato.
10 . Abbiamo un sacco di proposte del settore e stock picks.

La ragione per il tapering deciso dalla FED è che , in accordo con la maggior parte degli economisti , si pensa che l'economia stia diventando più forte e crescerà più velocemente del 3% all'anno, l'anno prossimo . Questa è una previsione ottimistica data la realtà delle notizie economiche schifose di oggi.
Qui ci sono alcuni titoli rappresentativi:
Wal-Mart cerca clienti in TV per il mercato delle vacanze debole dal 2009
Le vendite a domicilio in USA scendono del 4,3%
La Ford avverte che nel 2014 i margini di profitto crolleranno
Reclami dei disoccupati negli Stati Uniti sono saliti da 68.000 a 368.000
La Apple Supplier Jabil avverte di un sensibile calo della domanda
Le stime di profitto FedEx Misses Wall St. s ' Utile Preventivo
Philly Fed delude come indicatori indicano Rut economica
Francia: un nuova recessione è temuta come l'uscita del Niagara
Scende la produzione delle fabbriche cinesi
Aumenta il numero di indigenti residenti nel New Jersey trovati a vivere nei boschi.

La verità come sempre la scopriremo solo vivendo…

Rendimenti dei T-Bond:

In questa settimana i rendimenti sono arrivati a quota 3% ; da diverso tempo stiamo indicando come primo target di questo rialzo l'area 3,18%- 3,20%. Se dovesse cambiare improvvisamente l'aria è consigliabile abbandonare il campo se i rendimenti tornassero sotto il supporto del 2,70-275%.

Euro-Dollaro

Sull'onda emotiva dei travagli turchi l'euro è passato rapidamente dallo sfiorare quota 1,39 (1,3893) a sfiorare 1,37 nella successiva discesa. Una chiusura netta sotto 1,37, potrebbe essere l'indizio che quel massimo ora è a posto.

Oro e Argento:

Finalmente si è arrivati a combattere sul minimo di onda (3) di luglio…. Ora se la pressione di vendita è esaurita, ci potrebbe stare un rimbalzo fino a 1.245-1250 dollari; diversamente il corso dell'onda (5) tirerà i prezzi più in basso di almeno 100-150 dollari.
Praticamente siamo short da molti mesi ma alla rottura del minimo di onda 3 incrementerò le posizioni. Come ho detto a più riprese sui miei articoli, l'area naturale di atterraggio per poter avere un nuovo significativo trend rialzista sull'oro, si colloca tra gli 800 e i 1000 $/onz come si vede nel grafico sotto:

Una chiusura dell'argento sopra 20,34 confermerebbe la tendenza dell'oro vero i 1.245. La rottura al ribasso del triangolino formatosi nelle ultime settimane, proietterebbe l'argento verso i 18$ e forse anche più giù.

Prima di concludere questo numero più lungo del solito cercherò di rispondere all'interrogativo che sta diventando la madre di tutte le domande in questi tempi: i mercati finanziari sono in bolla o ancora no?.

Il 23 Dicembre 1913 (100 anni fa la scorsa settimana), Woodrow Wilson firmò una legge (il Federal Reserve Act) con cui nasceva ufficialmente la Federal Reserve degli Stati Uniti. Uno dei più profondi resoconti della sua formazione è riportato nel libro di Edward Griffin intitolato "The Creature from Jekyll Island". La sua storia è, a dir poco, costellata di chiaro-scuri così che nel corso della storia, momenti di aumento dell'umore sociale hanno portato a divinizzare la banca centrale, mentre in periodi di fallimenti crisi economica e caduta dell'umore sociale hanno portato a forti richieste di scioglimento . Ciò che è chiaro è che il governo degli Stati Uniti ha concesso alla Fed il monopolio sulla creazione dei dollari e la sua spinta concomitante di creare credito è, in poche parole , senza precedenti.
Attualmente, il capitale totale dichiarato della Fed è 54,98 miliardi dollari, mentre le sue attività totali superano i 4.000 miliardi dollari. Questo da alla Fed una leva finanziaria di 72.8 a 1.
Solamente un picco di umore sociale lungo un secolo può spiegare la misura a cui questo programma di fumo e specchi ha portato.
Sul mensile di dicembre, R.Precther si chiedeva: «Dov'è L. Frank Baum, quando hai bisogno di lui ?» (ndr autore del romanzo "Il Mago di Oz") Una leva del genere mostra che la fiducia nella magia della Fed ha raggiunto un estremo storico. Ma come la crisi del credito del 2007-2009 ha ampiamente dimostrato, la leva finanziaria funziona in entrambe le direzioni. Con i rendimenti obbligazionari che hanno iniziato un cambiamento di tendenza nel 2012 e con il T-NOTE decennale statunitense che nell'ultimo periodo sta raddoppiando il rendimento, la previsione degli analisti di EWI è che la Fed dovrà affrontare la possibilità di perdite massicce. L'esplosione di questa particolare bolla di credito inciderà profondamente su tutti noi, in modi che non abbiamo ancora nemmeno immaginato. Ma il punto è i mercati azionari sono già in bolla oppure no?
In generale si può dire che un mercato finanziario va in bolla quando a forza di venire pompato con il credito i suoi prezzi diventano troppo costosi. Sui minimi borsistici del 1974 col Dow Jones che quotava tra i 570 e i 600 punti, i margini di debito su conti di investimento individuali e società di intermediazione erano valutato in 4 miliardi di dollari. Da allora ad oggi il Dow Jones è cresciuto di circa 27-28 volte, mentre i 4 miliardi di allora sono diventati 400 miliardi di dollari. In pratica si è aumentato di un centinaio di volte il debito, per ottenere un mercato azionario in crescita di poco più di un quarto di quel multiplo.
La monetizzazione del debito senza precedenti effettuata dalla Fed dal 2008, ha reimmesso liquidità e fornito ossigeno alle banche. A loro volta le banche hanno potuto ridare ossigeno ai fondi, alle banche di investimento e agli hedge fund che hanno comperato azioni mediamente con un fattore leva pari a 30. Dopo anche gli investitori privati più o meno consapevolmente hanno preso ad investire con leva. D'accordo, non sono andati a prendere in prestito i soldi singolarmente per investire in borsa, ma dal 2010 hanno iniziato ad acquistare con sempre maggior frequenza le nuove tipologie di ETF che sono leveraged.Dal 2010 al 2013 si è passati dagli ETF normali, ad ETF con leva 2, 3, 5 ed ora negli USA ci sono già anche quelli con leva 10. Diverse istituzioni, poi hanno sfornato nuovi strumenti finanziari derivati chiamati I-O-U-ifs, di cui non ho ancora trovato una documentazione adeguata, ma dove pare che il denaro sarà dovuto solo se il mercato azionario crolla di brutto. I derivati in genere vendono per il cinque per cento o anche meno, dell'ammontare di azioni o di debito che rappresentano, e così il valore potenziale derivato globale viene stimato essere all'incirca un quadrilione di dollari (negli USA un quadrilione è pari a un milione di miliardi). Questa montagna di derivati potrebbero trasformarsi presto in richieste enormi di denaro. Infine mettiamoci pure che sia gli investitori individuali che quelli istituzionali, per finanziare i loro investimenti si sono fortemente indebitati e si può affermare al di là di ogni ragionevole dubbio che la bolla purtroppo c'è già; il problema è capire quando scoppierà!

alla possima e Buone Feste e Buon Anno a tutti.

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