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STANDARD & POOR'S: GIUDIZI DIVERSI SU OLANDA E SPAGNA
C'è chi scende e c'è chi sale all'interno dell'ultimo rapporto di Standard & Poor's.
In discesa l'Olanda. S&P'S, infatti, ha privato l'Olanda della tripla A abbassando il giudizio a AA+. L'agenzia ha spiegato che il declassamento è dovuto a un peggioramento delle prospettive di crescita del Paese
Si tratta, invece, come scrivono i più di una mezza promozione per la Spagna. Il paese iberico migliora a stabile da negativo, con giudizio confermato a BBB-. Questo giudizio trova spiegazione, secondo S&P's, in una gestione oculata dei conti pubblici da parte di Madrid e l'economia mostra i primi segnali di crescita.
Infine, risulta confermando il top rating per Germania, Finlandia e Lussemburgo, ormai unici tre emittenti sovrani della zona euro a mantenere il giudizio di ultra-affidabilità per l'agenzia Usa.
Discorso a parte per l'Italia che continua ad essere a rischio di downgrade. L'agenzia statunitense, evidentemente, ritiene che nel nostro bel paese non ci siano miglioramenti.

DATI MACRO GERMANIA
E' inattesa la contrazione su base mensile delle vendite al dettaglio in Germania per il mese di ottobre.
A quanto risulta dai dati comunicati stamane dall'ufficio federale di Statistica, le vendite al dettaglio hanno registrato una contrazione dello 0,8% contro attese di consenso diametralmente opposte che stimavano invece una crescita dello 0,5%.

DATI MACRO GIAPPONE
Inflazione ai massimi e produzione industriale in crescita per il secondo mese consecutivo a ottobre in Giappone. Sono dati che confermano come la ripresa della seconda economia mondiale si prolungherà probabilmente per tutto il 2014.
Se ci soffermiamo in una analisi più dettagliata possiamo constatare come l'indice dei prezzi al consumo 'core', sia cresciuto dello 0,9% su base annua, in linea alle attese di consenso, incrementando il dato di settembre che si attestava alloo 0,7%; l'indice core-core, che esclude invece alimentari ed energia, ha accelerato dello 0,3% annuo (valore massimo dal 1998).

La produzione industriale è cresciuta dello 0,5% su mese, valore comunque positivo anche se inferiore alle stime degli analisti che prevedevano un più corposo 2%.
Per completezza vi riportiamo anche alcuni dati riferiti al mercato del lavoro: se il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 4%, l'indice della disponibilità dei posti di lavoro è salito a 0,98 da 0,95%, massimo da sei anni. In sostanza per ogni persona che cerca lavoro esiste un posto disponibile.
L'immagine di Shinzo Abe, che diverse volte vi abbiamo proposto ultimamente, risulta ancora una volta appropriata.

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