Composite leading indicator ovvero la benzina del rialzo


Ci sono molti investitori che non si arrendono: la recessione non è finita e il Ftse All Share non arriverà mai a 25.000 come scriviamo noi su L'Indipendente di Borsa. Anzi il baratro, come dice Squinzi di Confindustria, è davanti a noi. Io non sono d' accordo, poi se mi chiedete se io trovi normale che la Borsa di un Paese come il nostro possa andare al rialzo vi rispondo sicuramente di no ma purtroppo anche io mi debbo arrendere: se la Borsa sale compro, se scende vendo. Il mio ego non esiste, se mi sbaglio dico che mi sono sbagliato. Se c' azzecco dico che c'ho azzeccato. E se ho sbagliato il giorno dopo riparto … " E subito riprende il viaggio come dopo il naufragio un superstite lupo di mare " ( Allegria di naufraghi, Giuseppe Ungaretti ). Uno degli indicatori che trovo più affidabile è il Composite leading indicators (CLIs), concepito per anticipare i punti di svolta nell'attività economica relativamente al trend di lungo periodo, il quale continua a segnalare miglioramenti nella crescita delle economie dei maggiori paesi OECD con pattern tuttavia divergenti nelle larghe economie emergenti. Il Composite Leading Indicators indica una crescita sopra il trend negli USA e in Giappone, un consolidamento della crescita nel Regno Unito. Nell'area Euro nel suo complesso, il Composite Leading Indicator continua ad indicare un incremento nel momentum della crescita. In Germania segnala un consolidamento della crescita, in Italia un positivo cambiamento nel momentum e lo stesso in Francia. Insomma la crescita c'è ed è inutile fare finta di non vederla. Io mi aspetto delle sorprese sul PIL trimestrale italiano da qui alla fine dell' anno e soprattutto in occasione della pubblicazione dei dati dell'ultimo trimestre 2013. Questa è una delle ragioni per cui la nostra Borsa cresce anche se il Paese rimane in balia di una classe politica incapace di incidere sulle ragioni del problema: la spesa pubblica improduttiva ( non certo la scuola o la sanità ), il mercato del lavoro, l'inno-
vazione ed ammodernamento del Paese. Pubblico di seguito il Composite Leading Indicator dell'OECD per l' Italia e l' area Euro da cui si evince brutalmente che siamo in area espansione e soprattutto abbiamo ancora davanti campo da correre:

Voglio scrivere anche un'altra cosa che stupirà molto i miei lettori " ante marcia ": le banche italiane stanno per diventare buy. E' una asserzione pericolosa assai e molto impegnativa per chi come me " per vocazione " non compra banche da 10 anni se non qualcuna molto piccola ( abbiamo in portafoglio Banca Ifis con un rendimento del +29.6% ). Pubblico di seguito il grafico dell'indice BCI bancario ( l'indice settoriale bancario Ftse All Share è troppo corto per fare analisi ):

I due titoli che mi piacciono di più del settore bancario sono BPER (mamma mia … orrore !) e Banco Popolare (mi turo il naso). Con la preferenza per la modenese BPER.
Ma veniamo ai nostri titoli del portafoglio. Siamo pieni come ovetti sul mercato italiano e dubito che i miei lettori siano riusciti a comprare tutti i titoli, tranne i lettori istituzionali. Onestamente ora potreste comprare tutto sul mercato italiano, ma io per mia tradizionale prudenza questa volta passo le carte, nel senso che abbiamo ancora molti titoli che sono sul bagnasciuga e prima di andare pesante di nuovo vorrei vedere scattare i target price. Ci sono due titoli sui cui siamo già in posizione che stanno dando la possibilità di entrate (TXT e-solutions e Brembo) mentre un altro Pi Quadro non lo possiamo coprire perché il liquidissimo e rischiosissimo ma in questo momento sta uncinando al rialzo e verrebbe voglia di impallinarlo proprio nel mezzo dell'uncino. Ognuno per sé e non chiedetemi poi come fare se lo avete comprato. Seguono grafici con commento.

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