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SVILUPPI SUL DEBITO USA
Come prevedevamo, per ora ai passi in avanti fatti non è seguito ancora nessun accordo tra parti politiche sulle questioni del bilancio federale e del tetto del debito USA. Siamo, però a pochi giorni dalla scadenza di giovedì e in quella data, senza un compromesso, gli Usa potrebbero arrivare al default. I negoziati proseguiranno, dunque anche oggi, ancorché nonostante la festività del Colombus day, entrambe le Camere resteranno aperte.
Venerdì si era diffuso un certo ottimismo, al quale noi stessi ci eravamo uniti sulla possibilità di raggiungere un accordo per la riapertura dei mercati, sfumata poi nel weekend, nel corso del quale i negoziati si sono spostati dalla Camera al Senato. In quella sede i leader repubblicani e democratici hanno proseguito i colloqui domenica, e il leader Reid ha parlato di significativi passi avanti, senza fornire ulteriori dettagli.
Se, da una parte, la volontà di arrivare a un punto d'arrivo appaiono evidenti, vista la posta in gioco, dall'altra riscontriamo l'ambizione di entrambe le parti di poter dichiarare vittoria sulle due questioni fondamentali, ovvero l'entità dell'aumento del tetto del debito e quella dell'incremento della spesa del governo federale.

SOLIDITA' DELLE BANCHE ITALIANE: INTERVENTO DI VISCO
A Washington per gli incontri del Fmi, Visco ha lanciato ieri un messaggio rassicurante rispetto alla solidità del sistema bancario italiano. "Non c'è un problema di vulnerabilità", ha sottolineato Visco, secondo quanto riportato dalla stampa.

Secondo quanto sostiene Visco, i motivi per cui il sistema bancario italiano è rimasto in piedi nonostante un crollo del Pil del 9% in cinque anni e la perdita del 25% della produzione industriale sono essenzialmente quattro.
In primo luogo un rigido sistema di vigilanza posto in essere da un attenta autorità di supervisione secondariamente l'assenza di rischi sul piano dei derivati unitamente alla presenza di un vasto cuscinetto di profitti accumulati in passato e utilizzati per far fronte alle esigenze di capitale e, infine, il fatto che quest'ultimo sia stato accresciuto dal 6% al 10-11% di adesso.
Ora si prospettano due grandi sfide: disinnescare la connessione tra rischio sovrano e rischio del credito attraverso la vigilanza Ue e ridurre il credito deteriorato tramite una ripresa dell'economia.

CINA: DATI SULL'INFLAZIONE
A settembre l'inflazione cinese si è incrementata notevolmente sino a registrare il valore di 3,1% contro il precedente 2,6%, e contro attese di consenso che indicavano un più modesto 2,9%. Da rilevare che su base mensile i prezzi hanno segnato un incremento dello 0,8%, contro attese di consenso stimate dagli economisti per un +0,5%.

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