Piano Bar : Quadro Tecnico 2013-10-13


Piano Bar di Virginio Frigieri
*13 Ott. 2013 – Il quadro tecnico…*

Le borse accelerano rinfrancate dall'ufficializzazione della nomina della Yellen alla guida della FED, che dovrebbe garantire la linea morbida fin qua tenuta dal predecessore. Dopo c'è il problema dell'innalzamento del tetto del debito pubblico, ma anche qua i mercati confidano sul fatto che alla fine un accordo per evitare il default dovrà essere trovato e si troverà. Quindi mentre gli elliottiani stanno ancora litigando sul modello di sviluppo delle onde di cui ho dato una sintesi nel precedente quadro tecnico, io mi limito ad osservare che quale che sia lo sviluppo finale siamo ancora dentro al canale di trend rialzista e finchè si resta lì dentro non si può pensare di cambiare berretto o impostazione. Aspettiamoci quindi ancora ALMENO una gamba rialzista e almeno un nuovo massimo prima di fare altre ipotesi; oppure che rompa il bordo inferiore del canale.

Nei quindici giorni passati dal precedente articolo il ciclo dinamico ha resettato e il secondo stargate è andato a ritestare il precedente minimo di fine agosto, sulla cui tenuta si è sviluppato il forte rimbalzo della seconda parte della settimana scorsa. Compattando il grafico è del tutto evidente che siamo nel bel mezzo del canale di trend rialzista ed anche se dovesse correggere un altro po' senza rompere sul lato inferiore non c'è di che preoccuparsi; anzi sarebbe il momento per aumentare le posizioni.

Risparmio Nasdaq ed S&P500 che sono in condizione del tutto analoga, per mostrare questa settimana una cosetta nuova su cui riflettere:

Il grafico sopra rappresenta lo spread tra il nostro SPMIB e l'indice mondiale di tutte le borse. La forza relativa dell'Italia , precipitò in rosso ben prima dell'inizio della crisi, ad aprile del 2006. Da allora ad oggi lo spread è ritornato sopra la linea dello zero per pochi decimi di punti un paio di volte nel corso del 2007 ed un paio di volte tra l'autunno del 2009 e la primavera del 2010 e niente più. Dall'inizio di ottobre ad oggi l'indicatore ha di nuovo scavallato la linea dello zero e questa volta di oltre 2 punti percentuali (2,09) in sole due settimane.
A questo punto pur con tutte le cautele del caso, con tutti i ma e i se e i però che la situazione del paese impone, diciamo che se il bull-market dovesse proseguire fino ad aprile-maggio del 2014, nonostante questa classe politica e dirigente, nonostante tutto, potremmo e sottolineo tre volte potremmo (verbo condizionale) avere davanti a noi un periodo in cui l'Italietta recupera un pò di terreno perduto sovra-performando altri indici borsistici. Ripeto condizionale d'obbligo, ma mi premeva segnalarlo perché dalla primavera del 2006 è la prima volta che questo indicatore va in territorio positivo sopra i due punti percentuali. Anche se 2 punti in territorio positivo possono sembrare nulla rispetto ad una Germania quasi sempre in zona blu con punte fino al 24%, in realtà nel 2013 la Germania si è molto ridimensionata e si trova ora ad un 3,75%.

Se poi si mettono in Spread, l'indice delle borse dell'Europa dell'Euro contro l'indice mondiale, nel suo insieme l'Europa dell'Euro si trova ancora in rosso.

Ed infine se si fa lo stesso esercizio col DowJones che è stato ampiamente positivo dall'inizio del 2011 fino all'inizio di quest'anno, vediamo che dall'inizio del 2013 il Dow Jones si è ridimensionato fortemente rispetto all'indice mondiale andando in territorio negativo questa estate e restandovi tutt'ora…

Rendimenti dei T-Bond:

Nell'ottava trascorsa i rendimenti hanno rimbalzato dal minimo del 3 di ottobre e credo che dovrebbero salire ancora non avendo questo rimbalzo ancora ripercorso né il 38,2% né il 50% della precedente gamba ribassista. Se fosse così la prossima settimana dovremmo vedere un recupero dell'area 2,73$ – 2,80%. Viceversa lo scenario verrebbe negato da un nuovo minimo sotto il precedente minimo di 2,58%.

EUR-USD:

Marco per dovere di analisi tecnica l'ultimo massimo come fine di onda c cerchiata e onda 2; in realtà a questo punto può starci tranquillamente una ultima coltellata sopra 1,37 a testare il massimo precedente di inizio febbraio. Evitare in ogni caso di aprire posizioni short prima che il precedente minimo di 1,3462 non sia stato rotto con decisione.

Oro e Argento:

Prosegue la debolezza ed il trend negativo sull'oro che si appresta a testare il precedente minimo del 7 agosto; adesso l'onda 5 dovrebbe lavorare fino all'area 1033-1085 $/onz che rappresenta il primo dei due target possibili. Il secondo è quel livello di 800$/onz su cui transita la trend line ascendente proveniente dai minimi del periodo 2000-2002. Faccio presente che da anni indico l'area 800-1000 come l'area finale di arrivo delle quotazioni dell'oro. Il grafico mensile che metto sotto non dovrebbe lasciare adito a dubbi di interpretazione.

Potrà scendere anche più giù? Non lo so; sono abituato a non stupirmi più di niente, ma con tutta la mia fantasia non riesco ad immaginare quotazioni sotto gli 800; quindi ribadisco che la zona 800-1000 per me sarà una zona di nuovi acquisti di oro fisico.

Meglio dell'oro, (più resistente) si sta dimostrando l'argento probabilmente per il maggior impiego in campo industriale; in ogni caso anche sull'argento mi aspetto che l'onda 5 lavorerà per attrarre l'argento sotto quota 18,19 che rappresenta il minimo di onda 3. Il target finale per l'argento dovrebbe essere nell'area tra i 15 e i 16$/onz. Se tirate le trendline di lungo vedrete che ce n'è una che passa per la fatidica soglia di 10$. Tuttavia tenuto conto del maggior campo di impiego e delle maggiore scarsità dello stesso rispetto all'oro, io per ora non ritengo possibile un ribasso così forte per l'argento. Poi se accadrà mi dovrò ricredere.

Alla prossima

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