Nulla di nuovo sotto l'albero, Obama incassa il dividendo per aver evitato il fiscal cliff, il tormentone di fine anno risolto nelle apparenze con un po' di tasse, nessun taglio alla spesa e una richiesta di aumento del tetto del debito pubblico per evitare la crisi economica. I mercati già impostati bene, specie quelli Europei, hanno reagito alla grande aprendo il nuovo anno in forte rialzo. L'America con il suo presidente fresco di rinomina conferma le proprie linea guida per i prossimi quattro anni: no tagli alla spesa ma tasse e debito, con Bernanke pronto a fare Babbo Natale in tutte le stagioni.La musica non cambia, chi governa ha bisogno di denaro per soddisfare un sistema che da troppi anni si regge senza le risorse che produce ma con aiuti sotto forma di sussidi, incentivi, privilegi alle caste e via discorrendo oltre a molti anni di forte espansione di credito fiduciario, ora improponibile perché causerebbe un rialzo dell'inflazione. "Il debito non è un problema", dicono i premi Nobel, lo dice anche la maggior parte di quei mangiapane a tradimento che per convenienza, ignoranza o disonesta intellettuale trae vantaggi da politiche sconsiderate che da mezzo secolo hanno arricchito pochi a spese di molti producendo danni strutturali al tessuto sociale ed economico. Danni risolvibili solo con sudore e lacrime e non con tassi negativi, debito e le tanto decantate svalutazioni.
Si apre una settimana importante. Vedremo se dopo la festività i mercati confermeranno se quello partito nell'ultima settimana è un rally vero o uno pseudo rally. Se S&P 500 riuscirà a rompere i massimi di settembre 1475 si creeranno le condizioni per un rialzo interessante nella prima parte dell'anno. Le borse dei paesi periferici potrebbero essere i maggiori beneficiari di una fase distensiva, replicando l'ottima performance del mercato obbligazionario del 2012 (il BTP decennale ha chiuso con + 20%).
S&P Future grafico daily
La partenza del secondo ciclo mensile dopo la correzione avvenuta dei tempi e sui livelli indicati ( vedi report precedente ) con la rottura di 1445 ( massimo del precedente ciclo ) ha dato una configurazione rialzista al ciclo trimestrale partito il 16 novembre da 1340. La posizione del ciclo mensile essendo nella parte iniziale è nella migliore condizione per sostenere e alimentare il trend rialzista ad un passo dalla rottura dei massimi di settembre ( 1475 di INDEX ), La formazioni di nuovi massimi invaliderà il modello correttivo in A-B-C a favore di onda 3 rialzista verso il primo target a 1500/20. La mancata rottura dei massimi e la chiusura del gap saranno un primo segnale di debolezza, sotto i minimi di fine anno l'inversione del trend
S&P 500 ciclo trimestrale in due tempi ( due cicli mensili ). Il massimo del secondo mensile sulla base del modello in figura è atteso nell' ultima decade di gennaio.
FTMIB INDEX grafico daily
Il superamento e la chiusura sopra 16705 massimo del precedente ciclo trimestrale potrebbe aprire spazi di rialzo importanti ( 18400/600 ) se nelle prossime sedute i rialzisti avranno ragione della resistenza a 17060 massimo del 2012, e della seconda MOB a 17350/450 primo target di onda 3 di onda cinque, o meglio di onda C. Il rientro sotto 16200 invaliderà il conteggio in figura.
FTMIB INDEX grafico weekly
Vista in una prospettiva di più ampio raggio, si comprende quanto sia importante la rottura del pivot dello scorso marzo, punto di controllo della posizione ribassista. Il superamento, di 17160 di INDEX meglio se in chiusura daily, invertirà il trend di medio da ribassista rialzista, quello di lungo invertirà sopra 24600. Altro elemento da non sottovalutare e l'inversione dello swing chart annuale dopo quattro anni di ribassi girerà al rialzo. La parte inferiore della MOB a 18000 livello corrispondente al 50% del range e 18400 parte superiore testeranno le forza del trend. Il superamento in chiusura weekly proietterà il rialzo a 20000/500, viceversa sarà correzione con possibile consolidamento sopra 17200/17000.