L'espressione spread, tristemente divenuta di uso comune un po' per tutti gli italiani a partire dall'autunno del 2011, significa letteralmente "differenziale".
Nel caso dei titoli di Stato, si prende in considerazione la differenza di rendimento tra due obbligazioni governative, ad esempio il BTP (decennale italiano) e il BUND tedesco.
Lo spread trading è una tecnica molto utilizzata soprattutto oltreoceano e se applicata alle materie prime, permette di operare abbassando notevolmente il rischio e sfruttando in modo competitivo le stagionalità a cui sono soggetti i prezzi di molte commodities (soprattutto agricole) oppure eventuali anomalie di mercato che si verificano per periodi di tempo più o meno prolungati, tra due mercati.
Da molti mesi si riscontra una di queste anomalie nel settore energy, in particolare tra due qualità di Petrolio.
Statisticamente il Petrolio Usa, denominato Wti (acronimo di West Texas intermidiate), ha sempre avuto un prezzo leggermente superiore a quello europeo, denominato Brent, perché di qualità superiore, essendo meno grasso del concorrente del mare del Nord. Dopo il crollo dei mercati della seconda metà del 2008, il Brent ha gradualmente iniziato a divergere rispetto al Crudo Usa, ma il divario si è decisamente allargato a vantaggio della qualità europea a partire dal 2011, portando il differenziale stabilmente sopra quota 15 $ in pochi mesi.
Sempre nel 2011 lo spread ha raggiunto il picco ad oltre 25 $ ma è a Natale del 2012 che sembra essere iniziato un cambio di rotta che potrebbe indicare l'inizio di un sostanziale ridimensionamento di questo fenomeno. Ciò non significa che lo spread debba velocemente tornare verso la parità, ma vi sono alcuni elementi su cui gli "spread traders" stanno ponendo l'attenzione.
Sotto il profilo dei fondamentali, sicuramente può incidere la velocità di miglioramento dell'economia Usa, rispetto alla situazione di stagnazione che invece persiste in zona Euro. Da qualche settimana tuttavia, un elemento nuovo che appare decisivo per la determinazione delle decisioni degli investitori specializzati nel settore, è il potenziamento della capacità degli oleodotti che dallo snodo di Cushing in Oklaoma, portano il flusso di greggio verso il Golfo del Messico.
La capacità di trasporto è infatti quasi triplicata due settimane fa e le previsioni sono per un ulteriore raddoppio entro metà del 2014; questo fattore rende più competitivo il greggio Usa rispetto al concorrente del mare del Nord europeo.
Dal 24 Dicembre, lo spread , dopo aver rotto al ribasso quota 20 $, viaggia attualmente in area 16.80 a ridosso della media mobile a 100 gg testa più volte nei giorni scorsi. Pur se nel breve è probabile assistere a periodi di ritracciamento a favore del Brent, influenzato anche dalle questioni esogene che riguardano la produzione dei paesi medio orientali, nel medio periodo ci potrebbe essere un opportunità per gli arbitraggisti che vogliono puntare sul ritorno verso la parità del prezzo dei due benchmark.
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