Chiusura negativa per Piazza Affari, con il FTSEMIB che ha perso venerdi' il 2,29% portandosi a quota 15.095 punti, in ribasso del 5.6% rispetto alla settimana precedente. Questo movimento ci porta decisamente fuori dal canale rialzista iniziato a fine luglio che aveva spinto l'indice FTSEMIB a sfiorare i 16700 punti. Ora lo scenario e' molto piu' cupo perche' vediamo allontanarsi decisamente l'obiettivo di rottura dei 17160, valore che traguarderebbe l'indice fuori dal pantano in cui siamo caduti nell'ultimo anno. Siamo tuttavia ancora sopra il supporto dei 14700, anche se di poco ormai; dovesse cedere anche questo livello potrebbe formarsi addirittura un nuovo trend ribassista; e considerata la situazione economica italiana ed europea, ci vien da pensare che potrebbe essere abbastanza probabile. Ad appesantire i listini negli ultimi giorni sono state le incertezze sull'esito dello stress test delle banche spagnole e su voci di un downgrade imminente della Spagna da parte di Moody's. L'esito degli stress test comunque ha fornito una prima stima per la ricapitalizzazione delle banche spagnole al valore di 59.3 miliardi, cifra minore di quella messa a disposizione dall'unione europea (100 miliardi), e questo dovrebbe essere un buon segno. D'altra parte pero' le agenzie di rating non smettono di fornire previsioni pessimistiche: l'ultima e' quella di Fitch che ha confermato ciò che già aveva anticipato da agosto e cioe' che a livello di eurozona la crescita prevista non andrà oltre lo 0,5% per quest'anno e lo 0,3% per l'anno prossimo. A rendere fioca la ripresa sono anche le pesanti manovre dei vari paesi europei, l'ultima annunciata e' quella da 36.9 miliardi di euro della Francia che introdurra' nuove tasse per circa 20 miliardi. Lo scenario quindi non e' assolutamente roseo e non vediamo ancora grandi opportunita' sui mercati.
Sul nostro portafoglio siamo ancora liquidi visto che nessun segnale e' scattato; proviamo a mantenere il trade gia' inserito su Tods (buy impostato a 83.4 con stop sotto 82) anche per questa settimana mentre annulliamo quello su Unicredit (buy sopra 3.53) ormai decisamente lontano.