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Tempo di conferme ... o no


Si è appena aperta una settimana più leggera sui mercati finanziari dopo la densa serie di eventi di quella scorsa, dalla sentenza della Corte costituzionale tedesca sull'Esm al nuovo QE3 della Fed e alle aste italiane (tutti eventi risultati estremamente positivi).
Nei prossimi giorni l'attenzione andrà soprattutto alle aste, sia dal segmento core che da quello periferico. I mercati obbligazionari verificheranno la tenuta del nuovo trend ispirato dalle azioni di Bce e Fed, che ha visto uno spostamento degli investitori, dagli asset-rifugio come i Bund, a quelli visti più a rischiosi, come periferici e azioni. Venerdì il rendimento del Btp decennale è sceso sotto la soglia del 5% per la prima volta da marzo scorso.
Nel passato fine settimana, il vertice dei ministri finanziari europei, ha confermato le divergenze interne alla zona euro sul progetto di supervisione bancaria comune, e sulla possibilità di ricorso diretto della banche al fondo salva-stati, la Spagna si è impegnata a delineare entro fine settembre un nuovo programma di riforme strutturali basate sulle raccomandazione dell'Ue. Una mossa che, secondo diversi osservatori, dovrebbe aprire la strada ad una richiesta di aiuti all'Europa in tempi relativamente brevi, forse già in ottobre, probabilmente sotto forma di una linea di credito precauzionale da parte dell'Esm. In un'intervista apparsa ieri, il banchiere centrale austriaco Nowotny ha ricordato che la Spagna dovrà richiedere un programma di aiuti prima di essere inclusa nel programma Bce di acquisto bond
Sul fronte Greco: si apre uno spiraglio sull'ipotesi di concedere più tempo alla Grecia per il completamento delle riforme, anche se la richiesta greca di un allungamento di uno o due anni dei tempi sembra tramontata. In un'intervista del fine settimana il ministro della Finanze austriaco Fekter ha parlato di "qualche settimana" in più da concedere ad Atene, sottolineando peraltro che tale allungamento dovrà essere "neutrale dal punto di vista dei costi". Secondo fonti Ue, la Grecia sarebbe sensibilmente in ritardo col proprio programma di risanamento fiscale, ma a questo punto – dopo gli sforzi fatti per riportare la fiducia del mercato su Spagna e Italia – la volontà sarebbe quella di evitare un default di Atene, dalle conseguenze sempre imprevedibili.

Per il nostro portfolio a rischio contenuto si segnala che sono state incassate le cedole sui Btp legati all'inflazione e che il dato sull'inflazione europea di venerdì per il mese di agosto è stato confermato come da attese ad un +2.6% anno su anno. Ricordiamo che la nostra assunzione cautelativa è quella d'avere un'inflazione europea al 2%, ma una accelerazione dei prezzi può solo darci soddisfazione e confermare ulteriormente la nostra view sui Btpi.

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