Bernanke pompa i mercati!


Il FTSEMIB chiude la settimana a 16624, in rialzo del 3.2% rispetto alla settimana precedente, continuando percio' il trend rialzista iniziato a fine luglio e portandosi a ridosso dei massimi dell'anno: manca infatti solo un altro 3.2% per tornare a quei livelli. Ma e' proprio l'avvicinarsi di tale resistenza che ci fa temere in un possibile prossimo cedimento dell'indice: la resistenza in area 17000 si e' dimostrata molto forte in passato e potrebbe esserlo ancora, in considerazione del fatto che il nostro indice ha gia' fatto molta strada nelle ultime 6/7 settimane, come del resto anche gli altri mercati. Un eventuale ritracciamento, tuttavia, non dovrebbe far paura qualora si mantenesse sopra 15500 o, meglio ancora, 16000; violando tali livelli, invece, si uscirebbe dal trend rialzista e quindi lo scenario cambierebbe. Viceversa, se il FTSEMIB avesse la forza di superare i 17200 uscirebbe da quel pantano in cui e' caduto nelll'ultimo anno, delineando uno scenario nuovo e interessante. A spingere i mercati questa settimana e' stata dapprima la decisione della Corte Costituzionale tedesca che ha dato il via libera al fondo ESM e, successivamente, l'annuncio del lancio di un nuovo piano di quantitative easing (il cosiddetto QE3) da parte di Ben Bernanke, presidente della Fed, per tentare di rilanciare la ripresa dell'economia statunitense e sostenerne il debole settore del lavoro. Ora i riflettori tornano sull'Europa, al meeting dell'Eurogruppo di Cipro, da cui sono arrivati i primi messaggi rassicuranti: la Spagna ha reso noto che presenterà entro la fine del mese un nuovo piano di riforme strutturali basate sulle raccomandazioni dell'UE; alla Grecia, che aveva chiesto piu' denaro, verra' invece probabilmente concesso piu' tempo ma comunque nulla sara' deciso prima del rapporto della Troika atteso per la prima meta' di ottobre. Un ulteriore segnale di ottimismo è arrivato anche dal presidente della BCE Draghi, il quale ha affermato che in Europa si stanno gia' vedendo i risultati positivi per l'annuncio del piano anti-spread. Sembrerebbe quindi che da questo scenario non ci dovrebbero essere dubbi su ulteriori rialzi dei corsi azionari, ma non dimentichiamoci che siamo ancora nel bel mezzo di una fortissima recessione economica e che segnali negativi potrebbero arrivare rapidamente e in qualsiasi momento.

Sul nostro portafoglio siamo ancora long su A2A; il titolo, infatti, si e' spinto fino a 0.4848 e poi ha ritracciato fino a lambire il nostro stop profit, mancato per 4 tick, posto appena sotto 0.455. Continuiamo, quindi, a mantenere questa condizione e speriamo in ulteriori positivi sviluppi. Su Tenaris eravamo short da ormai 2 settimane nelle quali il titolo aveva dimostrato una certa debolezza ma, alla fine, non sufficiente per poter mettere al sicuro la posizione. Poi e' giunto il rialzo di venerdi' che ci ha messo definitivamente fuori gioco colpendo, seppur per pochi tick, lo stop posto sopra 17.02. Su Pirelli volevamo entrare long se ritracciava in area 8.7 ma al momento il titolo proprio non ne vuole sapere di ripiegare, quindi accantoniamo quest'idea per ora. Su Eni, invece, il segnale d` acquisto sarebbe scattato, peccato che lo ha fatto con un grande gap up di prezzo che ci ha tagliato fuori e adesso proprio quel gap non ci lascia tranquilli e quindi, come gia`detto, abbiamo annullato il trade.

Al momento non apriamo nuove posizioni; preferiamo aspettare il ritracciamento, che sta tardando piu`del previsto, per evitare di entrare in acquisto proprio sui massimi e poi scendere. D`altronde anche lo short appare prematuro in considerazione del trend rialzista in atto. Qualora ci fossero delle opportunita`per qualche ingresso lo segnaleremo prontamente in settimana.

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